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    Sassuolomania: una disfatta per troppa voglia di… Castillejo!

    Sassuolomania: una disfatta per troppa voglia di… Castillejo!

    • Luca Bedogni
    Brutta storia allo Stirpe. Peggio del Sassuolo oggi può sentirsi solo il Milan che ha perso il derby malissimo o l’Empoli che ne ha presi 7. Ma anche i neroverdi l’hanno combinata grossa. Anzi, dipende da che punto di vista si analizza la quarta giornata, perché né Milan né Empoli hanno sprecato un vantaggio di due lunghezze, facendosi poi non solo recuperare ma persino ‘doppiare’ dagli avversari.

    Il poker in rimonta che il Frosinone ha rifilato al Sassuolo non è solo il risultato di una bella lezioncina morale impartita da ‘papà’ Difra. Questa è la prima cosa che passa per il cervello quando si ripensa alla partita, ma sarebbe un errore fermarsi lì. Soprattutto dopo l’amichevole Sassuolo-FeralpiSalò di sabato scorso, terminata 0-2, e accompagnata nel post-partita da certe dichiarazioni non trascurabili di Dionisi (“se giochiamo così, quattro punte non possiamo permettercele”), è lecito oltreché naturale puntare il dito.

    In primis ahimè proprio contro Dionisi, e in particolare per questa incomprensibile gestione del secondo tempo allo Stirpe, che ha creato i presupposti per la disfatta. Credetemi, per una volta non esagero. Non è un caso infatti che la doppietta di Mazzitelli (ripeto, Mazzitelli…) sia arrivata proprio appena dopo il cambio Boloca-Castillejo. Sostituzione al 66’, gol presi al 70’ e al 76’. Un doppio schiaffo che ha cambiato la partita senza che il Sassuolo potesse ripristinare (dopo la mossa shock del tecnico) il già precario equilibrio. Non è che Boloca sia diventato a un tratto così fondamentale da essere insostituibile. Non è questo. È il cambio in quella sequenza di cambi che diventa un cambio pessimo. Perciò non si tratta nemmeno di una bocciatura a Castillejo, figuriamoci. È che se credi ancora, dopo tutto questo tempo trascorso insieme, che Thorstvedt possa addirittura giocare in coppia con Henrique in mezzo al campo, e tutto questo dopo le considerazioni post Sassuolo-FeralpiSalò, be’ allora te la vai proprio a cercare. Se l’equilibrio è già sottile coi titolari, a maggior ragione lo sarà con il norvegese schierato in un ruolo così nevralgico, e un Castillejo che monta su per fare quello forte arrivato dalle big, in un attacco già zeppo di Ceide e compagnia. Il tutto con in panchina il colosso Racic, che sembra uno un po’ più adatto del norvegese per arginare prevedibili forcing avversari o proprie emorragie di gioco.

    Come se Dionisi fosse del tutto ignaro della pericolosità del 2 a 1 provvisorio contro questo Frosinone (per giunta in casa), che contrariamente al Sassuolo si era già distinto per affiatamento e coesione nelle partite precedenti. Era troppa la voglia di buttare nella mischia lo spagnolo, e questo eccesso è andato a cozzare con le necessità della realtà. Questa mossa smodata ha tagliato il filo logico che deve correre tra un cambio e l’altro, producendo un effetto di sparpagliamento delle risorse che potremmo tradurre più semplicemente con una parola: confusione.

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