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Sassuolomania: tutti con Pegolo
Diciamocelo chiaramente, quella tibia è un pò come se ce la fossimo rotta anche noi. Che a maggio gioivamo per la super parata, su un certo Giuseppe Rossi non l'ultimo della classe tanto per intenderci, che permise al Sassuolo di passare al 'Franchi' di Firenze con un assurdo 4 a 3. Quella, intesa come parata, fu soltanto la ciliegina di una gustossima torta, assaporata a più riprese nel corso del campionato.
Anche quando le cose andavano male, e lo sono andate per larga parte della stagone, sapevi che in Pegolo avresti trovato una certezza. Mai sopra le righe fuori dal campo, sempre oltre la sufficienza, anzi spesse volte oltre l'eccellenza dentro il rettangolo verde. Far risultare semplici interventi dall'altissimo coefficiente, infondere sicurezza ad un reparto difensivo bucato a più riprese, le peculiarità dell'estremo difensore di Bassano del Grappa.
Gli fosse andata giù la corda, inteso come se avesse mollato la presa, a quest'ora il Sassuolo non si starebbe apprestando a disputare il suo secondo campionato in massima serie. Nel buio, Gian ha sempre saputo trovare la luce. E lo rifarà anche ora: quando l'oscurità di un infortunio gli ha annebbiato la strada di un'altra annata, lui ha già reagito con un sorriso. Che vale, tanto quanto una parata da 3 punti.