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    Sassuolomania: tornato Berardi, Matri si sblocca

    Sassuolomania: tornato Berardi, Matri si sblocca

    • Luca Bedogni
    Il girone di ritorno inizia così: neanche dieci minuti e il Sassuolo è già sotto di un gol, in casa, contro il Palermo. Va bene, giocata di Nestorovski, ma vogliamo parlare del buco in cui si infila il macedone tra i centrali neroverdi? Su un lancio dalla difesa e a palla scoperta, per giunta, dunque prevedibilissima? Purtroppo dobbiamo aggiungere l'ennesimo errore di Lirola, che perde Quaison perché rallenta la corsa proprio nel momento in cui il rosanero accelera per inserirsi. Interverrà in scivolata, Lirola, in area, per rimediare all'accaduto, ma ormai sarà tardi. 1-0 per il Palermo, dopo soli 8'. Sembra di rivivere l'incubo iniziale di Sassuolo-Crotone.

    Invece no, gli emiliani ribaltano il risultato già nel primo tempo, per poi dilagare nella ripresa. Cosa è cambiato da allora? Ma è tornato Berardi, semplice! Con due assist uno più bello dell'altro mette in porta prima Matri (al 15'), poi Ragusa (al 24'). Specialmente nel secondo gol, il suggerimento è da vedere e rivedere; per come legge il taglio di Ragusa, per la dolcezza del tocco e per l'angolo strettissimo che aveva a disposizione. In entrambi i casi poi completano l'opera altrettanto magistralmente tanto Matri quanto Ragusa. Il primo scagliando in porta un destro rabbioso, il secondo, al contrario, concludendo con un pallonettino morbido morbido, segno chiarissimo che il giocatore sta trovando sempre più fiducia in se stesso. Fiducia che forse ritroverà anche Matri a partire dal  66', quando punisce Posavec per la seconda volta, siglando la sua prima doppietta in neroverde e salendo a 3 gol stagionali (l'altro lo fece a Bologna). Al 83' chiuderà le danze Politano con un piattone facile, servito da Defrel. Dunque giornata di festa anche per lui, che inizialmente era partito dalla panchina per lasciare spazio a Berardi (sostituito al 77').

    Del talento calabrese non va sottolineata solo la creatività, l'estro, bensì anche il minutaggio: quasi 80' minuti non sono pochi per un giocatore che fino a domenica scorsa si diceva avesse solo un quarto d'ora nelle gambe.. L'ultimo ad entrare in campo, dopo Defrel e Politano, è stato finalmente Alfred Duncan; anche lui non si vedeva da una vita, se non vado errato dalla partita con la Lazio all'Olimpico. Per concludere segnalo che anche stavolta Aquilani ha corso più di tutti (11.969 km), perdendo soltanto un pallone. Vedremo cosa succederà quando Pellegrini, da domenica prossima, tornerà in campo. Prima però, questo mercoledì, c'è l'ottavo di Coppa Italia contro il Cesena.. 

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