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Sassuolomania: su Berardi, il tifo ‘spazzatura’ e D’Andrea
Ecco cos’è successo: nella ripresa, appena messo piede in campo dopo uno stop di 5 giornate, Berardi è stato subissato di improperi, e al momento della sostituzione, seguita alla triste ricaduta, accompagnato fuori da un olé vergognoso. Verrebbe da usare la metafora del bidone della spazzatura inventata dal poeta Buffon e indirizzata all’arbitro di quel famoso Real Madrid-Juventus, per descrivere l’insensibilità di questo pubblico. Ma no, non dobbiamo essere così ingenui, inutile restarci male. Il calcio è anche stolido sfottò. Senza accorgermene stavo facendo la fine di Alberto Rimedio, che nelle sue telecronache dell’Italia “non si stanca mai di stigmatizzare” l’insulto goliardico dedicato al portiere di turno quando rinvia. Invece è tradizione popolare, dovrebbe farci sorridere. Come è tradizionale la paura del nemico, specie quando è forte. Così mi spiego meglio allora, e non per via morale/moralistica, quello sbeffeggiamento riservato a Berardi dal pubblico bergamasco. Il carnevale nel calcio, il rovesciamento, lo sfogo grottesco, la pernacchia sulle disgrazie altrui. Ma al tempo stesso la paura. Sì perché quando il Sassuolo aveva iniziato a spingere con Berardi e Traorè in campo, la Dea si era spaventata. Mancava poco al pareggio, un vero peccato.
Resta una consolazione per il Sassuolo di Dionisi: la consapevolezza che quel piccolo D’Andrea è un buon vice Berardi, anche meglio di Ceide per quanto mi riguarda. Mimmo è un campione, tornerà quando starà meglio e ci farà felici come al solito. D’Andrea invece, con questo guaio al capitano, avrà modo di farsi notare ancora, e questo è un bene per il ragazzo. Per lui l’occasione continua. Non è un caso se ha giocato il Primavera e non Ceide queste partite ‘gasperiniane’ contro Atalanta e Torino. Significa che Dionisi lo stima. Perché queste, si sa, non sono gare per tutti. Quindi sì, io continuo a vedere l’assist per Kyriakopoulos, non la disattenzione dell’uno a uno...