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    Sassuolomania: Sensi rimarrà neroverde. Ragioniamo sui perché

    Sassuolomania: Sensi rimarrà neroverde. Ragioniamo sui perché

    • Luca Bedogni
    Sensi rimarrà a Sassuolo. O per lo meno, non partirà da Sassuolo questo gennaio. I motivi che ci portano ad assumere un tono così rassicurante sono tanti, e soprattutto buoni.

    Punto primo il Milan non può spendere, come ha ricordato Squinzi ai microfoni di Sky Sport recentemente. Per l'acquisto di Paquetá ad ottobre (35 mln), pare sia arrivata a Milano una letterina di contestazione da parte della Uefa. I rossoneri devono rispettare i paletti relativi al Fair-play finanziario. La società neroverde dal canto suo non ha alcuna necessità di vendere, di conseguenza il prezzo del cartellino non potrà esser fatto al ribasso. Stando alla Gazzetta dello Sport di oggi, il Sassuolo valuta Sensi intorno ai 20 milioni. Che, per i tempi che corrono, a me, sembrano anche pochi. In ogni caso la cifra è di quelle importanti per un ragazzo pagato appena 5 milioni nel 2016. Vuol dire che dopo Pellegrini, il Sassuolo ci ha visto ancora bene. Ma andiamo avanti.

    Non è solo una questione economica. C'è l'aspetto tecnico, sia per chi compra sia per chi vende, sia per chi lo perde come giocatore (De Zerbi), sia per chi lo acquista (Gattuso). Cosa comporterebbe poi il passaggio di Sensi al Milan per Sensi stesso? Anche questa è una bella questione. 

    Partiamo da De Zerbi. Avete notato che ultimamente, nel Sassuolo, il regista titolare non è né Locatelli né Magnanelli? Dalla brutta prestazione al San Paolo, Locatelli prima è sparito dai radar, poi ci è stato ripresentato sotto forma di mezzala sinistra. Il capitano invece è riapparso titolare contro la Roma, ma solo perché il Sassuolo doveva affrontare tre partite ravvicinate. Chi ha preso in mano le chiavi del centrocampo nell'ultima fase del girone d'andata è stato proprio Sensi, dirottato al centro, in cabina di regia, dopo i primi tempi trascorsi da mezzala (nel 4-3-3) o sottopunta (nel 3-4-2-1). Quattro delle cinque panchine del regista di Urbino risalgono infatti alle prime otto giornate.

    Ora, le domande da porsi sono: perché questo cambio di ruolo? Per metterlo in vetrina dopo l'infortunio capitato a Biglia? O forse perché De Zerbi lo preferisce davanti alla difesa? In entrambi i casi, la risposta non torna buona per il Milan.

    Biglia infatti sarà a disposizione per gennaio e tra i due, Gattuso preferirà senz'altro l'esperienza dell'argentino. Nel caso invece il Milan guardasse a Sensi come al sostituto di Bonaventura, bisognerebbe considerare la mossa di De Zerbi come sintomatica: forse Sensi non è propriamente una mezzala (anche se la sa fare). In più il Milan ha acquistato Paquetá, che molto probabilmente verrà schierato da Gattuso mezzala sinistra.

    Dunque Sensi andrebbe a fare o il vice-Biglia o il vice-Paquetá, non certo il massimo per lui. Forse il Milan insiste con Sensi perché vuole tutelarsi: ha scommesso forte su un ventunenne brasiliano che al momento è ancora un'incognita. E forse ha anche dei dubbi sull'effettivo rientro di Biglia, su quanto ci metterà a tornare quello d'inizio anno. Sensi rappresenta allora due o tre certezze in più, in quanto sta bene e conosce già la Serie A. Ma non è una prima scelta per il Milan, questo va detto. Al momento, invece, per De Zerbi lo è, eccome se lo è! 

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