Getty Images
Sassuolomania: segnali positivi ma non troppo
Alcune premesse doverose: la partita vera è stata quella contro gli Squali israeliani, disputata tra l'altro di sera, per garantire un minimo di "frescura" in più, e quindi ritmi decenti. L'avversario è stato tosto, specialmente da un punto di vista fisico. Il Sassuolo ha giocato con tutti i suoi titolari, eccezion fatta per Duncan e Defrel, saliti nel secondo tempo. E' stata una partita indubbiamente dispendiosa, tant'è vero che il giorno dopo, contro una formazione neopromossa in serie D, il Mister ha fatto giocare quasi esclusivamente le seconde linee. Di questa ultima partita, viziata dal gran caldo, dai ritmi blandi e da un avversario evidentemente inferiore e poco stimolante, non vale la pena soffermarsi troppo; basterà dire che le goleade fan sempre bene (8-0), anche quando annoiano.
Del match di mercoledì sera contro l'Hapoel, invece, ecco le mie considerazioni. Discreta fase offensiva nel primo e nel secondo tempo, malino dietro in più di un'occasione, ma solo nella prima frazione di gioco. Specialmente nella catena di destra Gazzola-Berardi, dove il secondo non sempre copriva con attenzione le sgroppate del terzino, causando così qualche buco dove si incuneava spesso il loro esterno sinistro. Poi rimediava Acerbi, naturalmente, però era un problema abbastanza vistoso. In mezzo molto bene Magnanelli; la sua personalità cresce a dismisura e sembra non avere limiti. In un aggettivo: affidabile. Si è impegnato tanto anche Biondini, ma sono rimasto impressionato dalla forma fisica di Pellegrini. Al di là di qualche passaggio ingenuamente sbagliato, e facilmente emendabile grazie alle attenzioni premurose che gli riserva dalla panchina il Difra, mi ha colpito la sua falcata, la sua resistenza, e la capacità di seguire l'azione con grande applicazione. Per poco non segnava. Bene Sansone e Berardi nella fase offensiva. I due si sono cercati spesso, anche se quest'ultimo, per quanto autore del gol decisivo nel secondo tempo, continua un po' a perdersi in un bicchiere d'acqua.
L'osservato speciale dell'attacco era Trotta, promosso titolare per l'occasione, a scapito di Defrel. In questi casi si fa giocare chi è lì lì per andarsene, e che ancora non ha convinto. Autore di poker su a Malles, questa volta il centravanti, almeno per quanto mi riguarda, non ha superato il test contro una squadra di livello. Troppo timido in area, o erano tutti sballati i cross o lui si posizionava male. Durante la manovra, e specialmente quando ci si avvicinava alla trequarti avversaria e i palloni viaggiavano più veloci, non sempre restituiva al meglio gli scambi dei compagni, risultando o legnoso o in ritardo. La sensazione è che i dialoghi rapidi che riescono a Defrel e Sansone, o a Berardi e Defrel non siano proprio il suo pane. Forse parla un'altra lingua. Inoltre sembra non sfruttare al meglio la sua stazza. Da bordo campo, a pochi metri dalla panchina, non mi è parso soddisfare nemmeno Di Francesco, per la verità. Allargava le braccia o si andava a sedere bruscamente in panchina, soffocando la stizza. Serve altro, e questa è stata la conferma.
Stratosferico Duncan, autore di un tiro al volo da infarto su schema da calcio d'angolo. Entrato nella ripresa fresco come una rosa, si è fatto subito intendere. Positivo anche l'ingresso di Politano che, vedrete, sarà sempre più utile alla causa neroverde. Nella secondo frazione di gioco, vuoi per le assenze a centrocampo (Missiroli è ancora out), vuoi per un convincimento del Mister, il Sassuolo ha ri-sperimentato il 4-2-4 con successo: è stato proprio con questo modulo che Berardi è andato in gol.
Ultima nota paradossale: il nuovo acquisto Sensi. Subentrato a Magnanelli negli ultimi sette minuti di gioco, mi è piaciuto di più nella breve comparsa contro l'Hapoel (non ha sbagliato nulla) che non nella partita intera contro il Castelvetro. Che scherzi fanno gli stimoli..