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Sassuolomania: se Scamacca è questo, chi sta giù tra Raspadori, Djuricic e Boga? Ma Dionisi ha anche un altro problema...
Scamacca finalmente titolare, supportato da Raspa. Quanto avevamo caldeggiato questa soluzione lo sanno solo i nostri lettori più fedeli, che ricorderanno certo pezzi a tema scritti in tempi non sospetti. Alla prima vera chance (era la primissima da titolare) Gianluca ha segnato una doppietta. Non solo: oltre ad essere stato ben partecipe nel gioco, ha sfiorato la tripletta in almeno altre due occasioni, dopo che gli era stato tolto un gol per fuorigioco di tacchetto. Un impatto così non può essere barattabile. Lo dico perché stavolta mancava Boga, e il dubbio viene. L’esterno aveva la febbre e non poteva giocare. Da qui la necessità di riempire quel buco facendo scivolare Djuricic a sinistra. Una mossa che di fatto ha liberato un posto nel centro dell’attacco, dove comunque Dionisi avrebbe potuto mettere Defrel anziché Scamacca. Quindi scelta in parte forzata in parte no. Bene. Aspettiamo la partita col Venezia di sabato per vedere come Dionisi scioglierà questo nuovo problema.
Perché il punto è: se Scamacca è questo, chi sta giù tra Raspadori, Djuricic e Boga? Il primo tempo di ieri è stato molto convincente. Boga ha talento, ha un dribbling pazzesco, ma Djuricic sa giocare a calcio come pochi, mette in porta i compagni e rende il Sassuolo meno prevedibile. Forse è un pelino sacrificato in fascia, ma è un discorso relativo. Il calcio di Dionisi inoltre sembra potersi esprimere al meglio con le due punte. Senza considerare il fatto che questa soluzione smarcherebbe il tecnico neroverde dal paragone pesante con De Zerbi, più orientato verso il 4-2-3-1. Dionisi deve avere fiducia nel lavoro che sta facendo e identificarsi il più possibile nelle novità che è in grado di introdurre. E se è vero che Boga è apparso motivato e pimpante in questo avvio di campionato, è vero anche che Scamacca porta dei gol. Più gol probabilmente. A lui si deve chiedere il malloppo che garantiva Ciccio Caputo. Questo per di più ‘libera’ Raspadori da eccessive pressioni e responsabilità. I due si conoscono, hanno giocato insieme in Nazionale, ci sono tutti i presupposti perché si crei una coppia forte, unica nel panorama italiano.
L’altro discorso da fare riguarda i finali di partita (vedi punto due). In particolare le ultime mezzore. Dove a mio avviso Dionisi sta peccando maggiormente infatti non è tanto nel gioco, ma nella gestione dei finali. Dei 9 gol segnati finora, soltanto 1 è occorso in questa fase speciale dei match. Un’eccezione dunque che ci mostra limiti evidenti di tenuta. Non tanto fisica, eh, ma soprattutto di atteggiamento. Il Sassuolo non è squadra che possa permettersi il lusso di fare ‘rimbalzare’ le avversarie a piacimento, come la Juve di Allegri. Non può difendere il risultato a oltranza. Deve continuare a investire sul proprio gioco durante la gara. Ecco perché certi cambi orientati troppo e/o troppo presto al contenimento possono rivelarsi controproducenti. È un paradosso, ma ieri si è aggiunta fatalmente anche una mancanza di tempismo nel finale, quando stava per entrare Goldaniga a rinforzare ulteriormente la difesa, e il Genoa ha segnato prima, proprio su un corner dove un difensore in più non avrebbe guastato (parliamo qui dell’ 89esimo minuto). Salgono a 5 i gol subiti nell’ultimo quarto d’ora. E su 11 sono un dato significativo. Occorre dunque riflettere e non concedere più simili assalti, specialmente contro squadre in teoria inferiori sul piano del gioco.