Cancellata l'onta dello 0 a 7, il Sassuolo visto a Napoli con lo storico primo punto è parso lontanissimo parente di quello inquietante che con l’Inter è stato strapazzato. Una prova di carattere quella dei neroverdi che al “San Paolo” hanno giocato col cuore in mano. Soprattutto per Eusebio Di Francesco, la cui panchina sembrava essere scottante dopo domenica scorsa. Spazzate via quindi, quelle voci che portavano ai nomi di Serse Cosmi e Domenico Di Carlo: per ora, il pescarese è pienamente saldo alla guida tecnica di Piazza Risorgimento.

E invece, il risultato utile in Campania dovrebbe aver cambiato non soltanto il destino del tecnico pescarese ma anche quello di una squadra che vuole raddrizzare una stagione nata sotto una cattivissima stella.  Chiaro che ora, occorra dare continuità già da domenica con la Lazio, scomodo cliente al “Mapei Stadium” di Reggio Emilia. Magari, proseguendo su quella “rivoluzione” che lo stesso Di Francesco aveva invocato come possibile nella calda vigilia.

Simone Zaza, ma anche Domenico Berardi e Karim Laribi tutti e tre autori di grandi prestazioni, gli uomini in grado di dare un volto nuovissimo e positivissimo. E poi, non possono passare in secondo piano le paratone di Gianluca Pegolo. Terzo estremo difensore nelle prime cinque uscite, ad occhio e croce un record assoluto, l’ex senese ha messo le manone su quei palloni che avrebbero potuto far cadere il Sassuolo ai piedi del Vesuvio.