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Sassuolomania: Raspadori, storia di una doppietta indimenticabile
Così dopo aver mancato l’ appuntamento col destino, Raspadori tornò al suo posto nelle rotazioni di De Zerbi, protetto dal bene che gli vuole il mister. La chioccia Caputo nel frattempo era rientrata, e Giacomo, forse più libero mentalmente, segnò subito un gol decisivo contro il Genoa. Un gol importante per lui e per il Sassuolo.
Ricordo che in quel periodo De Zerbi giustificava le scelte di inizio anno (e dunque l’assenza del centravanti ‘diverso’) da un punto di vista tecnico: il Sassuolo gioca in un certo modo, davanti servono determinate caratteristiche. Inutile acquistare o tenersi (nel caso di Scamacca) un giocatore da scongelare solo in determinate circostanze. Il giocatore stesso si sarebbe sentito come un corpo estraneo all’idea di gioco principale.
Puntare su Raspadori era dunque più coerente da tanti punti di vista, ma nella sostanza e nei fatti, andando ben al di là delle dichiarazioni d’affetto che tutti avevano per il giovane prodotto neroverde, molto più impopolare. Il metro e settantadue sotto sotto si fa sempre sentire in questi casi.
Il progetto tecnico inoltre rispettava il momento storico difficile, la situazione generale. Ne ha parlato De Zerbi proprio in questi giorni, nel cuore della sua presa di posizione contro la Super League. Non si potevano chiedere sforzi sul mercato al Sassuolo, non era possibile né tanto meno giusto. Capite in quale circolo virtuoso allora rientra la doppietta di Raspadori contro il Milan? E il fatto che ormai quando gioca ed è al suo meglio, l’assenza di Caputo quasi non si sente più? Quel secondo gol lì è di una bellezza unica, indimenticabile. Ci fa sognare ancora come dei ‘coglioni’.