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Sassuolomania: Ranocchia? No, grazie. E Berardi resta.
C'era grande entusiasmo, ieri sera, in Piazza Garibaldi, in occasione del giovedì neroverde. Palco per presentare le nuove maglie alla città, Squinzi in prima fila, tifosi a lato che inneggiavano il mister cantando "Di Francesco uno di noi!", e tante cose belle di questo tipo. Naturalmente c'era anche la squadra, tutti con la polo verde, dietro al patron, compresi un sorridentissimo Acerbi e un altrettanto "a casa" Berardi.
Voci di mercato tempo fa parlavano di un possibile scambio tra Ranocchia e Acerbi: Dio ce ne scampi! Con la cessione di Vrsaljko, lasciare andare via un altro pilastro di questa squadra, della linea difensiva in particolare, sarebbe stato un delitto. Stridevano infatti le continue dichiarazioni di Squinzi e Carnevali, vogliamo migliorarci per l'Europa, vogliamo questo, vogliamo quello, accanto alle ultime relative all'ex difensore milanista. Ranocchia è in caduta libera, in piena crisi d'identità. Se anche sembrassero ad alcuni di pari valore, è perché questi due giocatori si stanno incrociando come gli ascensori nei film: mentre uno sale, l'altro scende. Dunque lasciamo perdere, teniamoci stretto il nostro Acerbi, e saliamo in Europa.
Quanto a Berardi, il dg Carnevali è stato abbastanza netto: "Non ne parliamo più, resta qui". E se volete sapere cosa penso di tutta questa telenovela, ve lo dico subito: credo che l'esterno calabrese faccia bene a rimanere. Ho sentito tirare in ballo la fifa, la codardia.. ma non mi sembra il caso di infangare un ragazzo che, contrariamente a tanti altri, pare che ragioni col cervello. Alla Juve giocherebbe titolare? No. Somatizzerebbe? Contrariamente a Zaza, penso di sì. Dunque resta. Questo è un ragionamento più che rispettabile, bello e buono, come direbbe Antonio Conte. Inoltre ritengo che Domenico sia consapevole del suo calo. Ha scelto Sassuolo per poggiare i piedi su una serenità a lui necessaria, in questo preciso momento, cosa che alla Juve non potrebbero garantirgli. Quanto alle voci sull'Inter, il dictat (prima ancora che lapsus) di Marotta ("Berardi non va all'Inter") era da prendere molto sul serio. Esistono degli equilibri, non bisogna scandalizzarsi.
Capitolo "erede di Vrsaljko". Rimettiamoci ancora alle parole di Carnevali: "il profilo che cerchiamo è straniero, giovane e promettente". In controtendenza di brutto. Non è che per caso la trattativa con mister x è già a buon punto, visto che il dg si permette di escludere profili italiani come Zappacosta, Sala, Conti e De Silvestri?
Un accenno, infine, alla presentazione del libro "Piccola a chi? Il Sassuolo in Europa" che si terrà oggi alle 18:30 presso l'hotel Due Pini di Corlo. Il libro, la cui prefazione è di Di Francesco stesso, è stato scritto a sei mani da Stefano Aravecchia, Giacomo Gullo e Paolo Seghedoni con l'intento di raccontare la magnifica storia di un club che nel giro di una decina d'anni è passato dalla C2 all'Europa League.