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    Sassuolomania: qualche verità su De Zerbi

    Sassuolomania: qualche verità su De Zerbi

    • Luca Bedogni
    L'esperienza di Iachini al Sassuolo si è conclusa definitivamente martedì 5 giugno con il comunicato ufficiale della società neroverde: parafrasando, un grazie, Mister, ma non ci sono i presupposti. Il nome di Roberto De Zerbi si era già infilato nella testa del patron, e con quello il suo 4-3-3 (occhio però, che spesso ha schierato il 4-2-3-1, altre volte un 3-4-3..). Sembra infatti che il motivo principale della risoluzione del contratto sia stato questo, che a Squinzi il 3-5-2 del Beppe non andasse proprio giù. Per lui significava speculare, difendersi, in una parola cedere l'iniziativa agli avversari.

    Così, cocciutamente, una nuova scommessa, un vecchio desiderio: Roberto De Zerbi. Già l'anno scorso in casa neroverde si era parlato del tecnico bresciano come papabile sostituto del DiFra. Poi la scelta cadde su Bucchi, e sappiamo tutti com'è andata. Nel frattempo De Zerbi, che veniva da una bocciatura a Palermo (12 panchine, 1 vittoria, 2 pareggi e 9 sconfitte da settembre a novembre 2016), si spostò a Benevento. Seconda retrocessione in carriera (la prima col Darfo Boario nel 2014, dalla D in Eccellenza).

    In realtà la parentesi con gli Stregoni, malgrado la macchia del ritorno in B, ha rialzato le quotazioni di De Zerbi. Subentrato a Marco Baroni il 23 ottobre 2017 con un Benevento clamorosamente fermo a 0 punti dopo nove giornate, ha trovato il primo pareggio col Milan alla 15^, in maniera altrettanto (e forse anche più) clamorosa. La prima vittoria è arrivata invece il 30 dicembre, in casa contro il Chievo (anche lui, come Baroni, in 9 giornate aveva fatto solo un punto fin lì). Ma è stato il girone di ritorno a riaccendere i riflettori sul tecnico oggi dato per certo al Sassuolo (firma attesa nel week-end): dal 6 gennaio in avanti De Zerbi ha centrato lo stesso numero di vittorie di Iachini, vale a dire 5. La differenza sul totale, nel confronto, cambia però abbastanza considerevolmente: De Zerbi ha raccolto 21 punti in 29 panchine (6 vittorie, 3 pareggi, 20 sconfitte) mentre Iachini 35 in 26 panchine (9 vittorie, 8 pareggi, 9 sconfitte).

    Il fatto è che con una media punti (e una rosa..) simile a quella del girone di ritorno probabilmente De Zerbi avrebbe salvato il Benevento. Dunque eccoci qui nuovamente a parlare di lui e del suo gioco, quel gioco che tanto aveva appassionato i foggiani nella stagione 2015/2016 (finale play-off persa contro il Pisa di Gattuso, ma successo in Coppa Italia Lega Pro).

    Fiducia nel progetto? Dipenderà dal mercato. Nel frattempo speriamo: l'unica volta in carriera che è partito da inizio stagione, a Foggia, De Zerbi è riuscito a fare bene, anzi benissimo. Senz'altro porterà coraggio, un calcio ambizioso e proattivo. Con la differenza che in passato aveva a disposizione materiale di gran lunga inferiore.

    A proposito di mercato, due nomi in chiusura: si sta parlando con l'Inter della mezzala promettente Nicolò Zaniolo (classe '99, protagonista con gol mercoledì sera al Ricci nella semifinale scudetto contro la Juve, stasera in Finale contro la Fiore al Mapei Stadium), mentre proprio l'arrivo di De Zerbi potrebbe portare a Sassuolo la mezzala serba Filip Djuricic (classe '92), svincolato dal Benevento. Due profili interessanti, per motivi diversi che magari approfondiremo nei prossimi Sassuolomania.    

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