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    Sassuolomania: Politano non è Verdi

    Sassuolomania: Politano non è Verdi

    • Luca Bedogni
    Dopo che Verdi ha rifiutato 'col sorriso' di vestire la maglia del Napoli capolista, le sirene partenopee non si sono certo smorzate, ma hanno ripiegato di qualche chilometro più a ovest. L'Ulisse di turno, stavolta è Politano. Il suo agente, Davide Lippi, a Radio Kiss Kiss ieri ha ammesso: "Politano avrebbe una grande voglia di andare a Napoli.. Purtroppo il Sassuolo lo ritiene incedibile, ci abbiamo anche provato con la società e i dirigenti neroverdi, ma la situazione è questa. Se ci riproveremo? Il desiderio c'è, ma per rispetto del Sassuolo non vogliamo forzare la mano o mancare di rispetto a qualcuno. Ci sono altri dieci giorni di mercato, vedremo se cambierà qualcosa".

    Insomma, pare di capire che, contrariamente a Verdi, Politano sarebbe ben contento di lasciare l'Emilia anche oggi. Un tuffo nel mare gelido del calciomercato invernale, pur di abbracciare la sirena Sarri. Ma prima di affrontare il tema della sua compatibilità, vera o presunta, col sistema di gioco del Napoli, vale la pena fare un passo indietro, e guardare a inizio stagione. Non sarà stato certamente ancora in condizione, non sarà scoppiato l'amore con Bucchi, avrà sofferto anche lui la partenza del Difra, tutto quello che si vuole, fatto sta che il Politano pre-Iachini è stato un Politano sottotono, per non dire vuoto. Un vuoto Politano. Un Politano poco credibile, e che forse sarebbe meglio interpretare retrospettivamente (ma qui sopra già lo denunciai per tempo) ipotizzando in lui un classico mal di pancia da postmercato estivo deludente. Voleva andarsene già a giugno, evidentemente, quand'era la Fiorentina a tentarlo.

    Oggi che è sedotto da una super big, allora, non immagino che reazione potrebbe avere da un punto di vista psicofisico. Vengano fatte o meno le rassicurazioni del caso (sempre Lippi ha concluso: "Ci comporteremo comunque da professionisti"), c'è un precedente abbastanza spiacevole, e molto recente. E se il ragazzo non fosse in grado di gestire lo scontento, al di là dei proclami e degli intenti? Quante partite impiegherà per riacquistare lo spirito baldanzoso degli ultimi tempi? Uno spirito che, con un pizzico di malizia forse non del tutto ingiustificata, oggi qualcuno potrebbe attribuire e legare all'approssimarsi della finestra di mercato.

    Resta poi da capire, a livello d'immagine calzante, se il Napoli rappresenti per Politano la classica sirena illusoria o piuttosto il famoso treno che passa. Quello stesso treno che, per alcuni (tipo Caressa), avrebbe perso Verdi. Politano certamente è un giocatore che merita di stare in fascia medio-alta, ed è giusto che ambisca a questo (e persino a qualcosa di più). Vi pongo però una domanda: siamo sicuri che un esterno così, che tende spesso e volentieri all'assolo, alla giocata individuale, si sposi bene col calcio associativo di Sarri? I casi sono due: o Politano dovrà arricchire d'altruismo e combinazioni il suo modo di giocare (ma riuscirà la conversione?), oppure il tecnico del Napoli ha in mente qualcosa di nuovo (almeno come alternativa a Callejon). Nel dubbio, il Sassuolo fa muro.  

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