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    Sassuolomania: per merito e per colpa di Vrsaljko

    Sassuolomania: per merito e per colpa di Vrsaljko

    Sono 4 i minuti che separano il gol di Floccari da quello di Toni. Dal 35' al 39'. Domenica, dopo il vantaggio, si è cominciato a vedere un Sassuolo a intermittenza, che si accendeva e si spegneva come le luci di Natale. Pari a un ladro svelto di mano, il vecchio Toni ne ha approfittato con scaltrezza, al primo breve buio. In compenso, e forse proprio per questa ragione, la partita è risultata, almeno fino alla metà del secondo tempo, piacevole. L'approccio alla gara è stato molto buono da parte di entrambe le squadre, così come notevole è stata l'intensità della partita, merito soprattutto di un Verona decisamente aggressivo e cocciuto. L' Mvp dei cocciuti va assegnato senz'ombra di dubbio a quel Wszolek che, oltre ad aver fornito l'assist al bomber gialloblù, si è reso particolarmente fastidioso sulla destra, dove, sgomitando con la versione mascherata di Peluso, ha creato più di un problema. Ma più avanti analizzeremo la dinamica del gol del pareggio, nato appunto da una giocata di Wszolek; per ora, invece, prima di criticarne la fase difensiva in quella precisa circostanza, lasciatemi elogiare Vrsaljko.

    Il terzino destro del Sassuolo ha raggiunto domenica il suo quarto assist stagionale
    , e si trova così al secondo posto nella classifica degli assistman, dietro al solo Berardi, fermo a quota 5 da tre turni di squalifica (!). Insieme a lui, ci sono anche Politano e Sansone. In una parola, sotto questa voce ha cifre da attaccante. Se poi incrociamo questo dato alla classifica degli "attacchi", dove il croato è solo al primo posto (ha raggiunto i 33, lasciando Berardi a 30, e Defrel a 25..), capiamo immediatamente l'importanza del giocatore nella manovra d'attacco neroverde.

    Com'è nato infatti il primo gol, la splendida rete di Floccari? Si è sfruttata la sua corrente. Partito dallo spigolo destro che forma la linea di centrocampo intersecando il fallo laterale, ha chiesto l'uno-due a Laribi, che nel frattempo si era alzato e allargato sopra di lui, fin quasi a pestare i piedi al guardalinee. Più esterno di un esterno, a mezza via tra il terzino e l'ala, la mezzala tunisina ha obbedito a due tocchi, con un semplice passaggino in diagonale. Si noti che di inserimento si tratta e non di sovrapposizione, questa è la particolarità dell'intuizione di Vrsaljko. Non dietro la schiena di Laribi, ma davanti, internamente, quasi fosse una mezzala che attaccasse lo spazio tra il terzino avversario allargatosi troppo e il centrale rimasto indietro in marcatura. Che poi sia bravo a crossare, questo ormai lo sanno tutti e si è visto. Ottimo. Ma dopo la carota, ci vuole anche il bastone.

    Intendiamoci, l'errore di Vrsaljko sul gol di Toni è quasi impercettibile e tutto sommato non toglie al giocatore neanche un mezzo voto al fantacalcio. Eppure c'è. Così come a monte, qualche responsabilità va data anche a Peluso. Anzi, possiamo dire che è con la scivolata inopportuna di Peluso che la difesa si espone al pericolo. Parlavamo della giocata di Wszolek. L'esterno gialloblù dopo aver messo a sedere Peluso si è accentrato, finché non l'ha messa in mezzo per Toni, sopraggiunto in copertura Missiroli. In linea si vedono allora Acerbi, poi Cannavaro (che marcava Toni), e infine, Vrsaljko, pronto ad assorbire l'inserimento dell'esterno opposto. La linea per la verità è leggermente scaglionata, essendo Acerbi più avanti degli altri due, e Cannavaro inizialmente il più basso. Astuti e navigati, i due centrali (l'input lo dà Acerbi, ma è Cannavaro che si muoverà per ultimo), quando Wszolek abbassa la testa per calciare, salgono appena per mettere Toni in fuorigioco. Vrsaljko non capisce, perché l'offside è di per sé contronatura. Segue Toni istintivamente, facendo un passo o due verso la porta, in direzione contraria ai suoi compagni di reparto. Qualcuno, forse, potrebbe dire che invece ha semplicemente sbagliato Cannavaro, il quale avrebbe dovuto stringere su Toni, anziché osare per pigrizia un fuorigioco. Ma qui dipende dai gusti. 

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