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Sassuolomania: Berardi, per diventare un grande, diventa grande
Chi perde, tace, e, se è ancora vivo, riflette. "Quando si perde così, è meglio riflettere con calma..", ha dichiarato infatti il mister, senza la minima traccia di gesso sui polpastrelli. Ha detto anche che si è "perso ingenuamente", avendo preso "un gol assurdo".
Qui sopra avevamo scritto dei quarto d'ora finali del Genoa, giusto la settimana scorsa. Il Grifone non ha smentito le statistiche, confermandosi imprevedibile nei finali di partita. Sì, perché anche il gol di Acerbi, il gol subito al 94', supporta quanto dicevamo. Poi il lancio calibratissimo di Cissokho, a mio avviso mirabile, e l'altrettanto pregevole stacco di Pavoletti, hanno superato qualsiasi previsione nel riaffermarle in extremis. Siamo entrati nell' "assurdo", a quel punto, nell'incredibile.
Eppure tutto, o quasi, si può spiegare. A partire dalla tenacia inimitabile di Pavoletti, sempre pronto ad avventarsi pericolosamente sul pallone, fino all'ultimo secondo, passando per la poca pressione offerta da Floro Flores, un po' troppo pigro, sul lancio di Cissokho, per arrivare alle responsabilità di Cannavaro e Consigli. Il difensore campano, reduce da un infortunio, non era apparso brillantissimo fino a quel punto. E' dunque giustificabile il fatto che Pavoletti, con uno stacco imperativo, lo abbia sovrastato in quel modo? Per Di Francesco no, dal momento che, tra le sue dichiarazioni, non è mancata una nota del genere: "non ha usato l'esperienza".
Tralascio l'analisi del primo gol subìto, quella marcatura sprovveduta di Defrel su Rincon (ma cosa ci faceva lì, il francesino, al limite della nostra area?), per andare al fattaccio del 41', il caso Berardi. Prima di commentare i suoi numeri da killer, è bene sottolineare che il Sassuolo, in 11vs11, ha giocato da Sassuolo, in 10vs10, invece no. Questo per dire che, a volte, la parità numerica non conta, ma contano di più l'assetto e le giocate che puoi fare grazie a determinate soluzioni. Indubbiamente Berardi, prima ancora che un bel giocatore, palla tra i piedi, è un ventaglio di giocate che i suoi compagni sanno di poter eseguire. Togli lui, se Defrel non fa un tiro in porta e fa il record di palle perse della partita (4), se Sansone anche lui non tira, allora è chiaro che s'inceppa la manovra d'attacco e i due centrocampisti rimasti a battagliare in mezzo piano piano si esauriscono. Undici tiri del Genoa contro cinque del Sassuolo. In questi cinque rientra pure il gol di Acerbi, che più che un tiro sembra ditemi voi cosa. Col Genoa Di Francesco si aspettava tanti gol, e dicendo questo probabilmente voleva pungolare qualche giocatore. Risposte non pervenute. I problemi rimangono.
Mi preoccupa quasi più questo, che i 30 cartellini di Berardi dal 2013. Il giocatore più "cattivo" della Serie A con 27 gialli e 3 espulsioni! Rimarrà fuori 3 giornate ancora, come quando sgomitò Molinaro o Juan Jesus? Il suo carattere lo sta limitando e lo ha limitato moltissimo, oltre a danneggiare la squadra. Pensate a tutti i gol che ha fatto (33), gli assist (19) in questi tre anni, e contate ora il numero di giornate che ha saltato per squalifica. Ve lo dico io, facciamo prima: 14 (9 il primo anno, 5 il secondo). Adesso aggiungete quelle che gli daranno.