Non si può non partire da Zaza; è rimasto, il centravanti della nazionale è rimasto, e almeno fino a giugno giocherà ancora per il Sassuolo. La Signora c'ha provato, un'intesa di sguardi, qualche mi piace su Facebook, sicuramente due chiacchiere al telefono. Lo sospettavamo tutti che il feeling ci fosse, che si sarebbe potuto. Anzi, ne eravamo certi. Il momento più critico da attraversare, la settimana della partita col Cagliari, quando sembrava che una vittoria avrebbe spianato la strada fra i due club, peraltro in ottimi rapporti. Dopo quella brutta sconfitta, quel segnale d'allarme, è stato Di Francesco a esigere chiarezza, per il bene della squadra e dello stesso giocatore (non a caso apparso nervoso al Sant'Elia, vedi l'ammonizione). Serviva serenità. Inutile dire chi c'ha rimesso; so solo che la maglietta di Icardi è ancora appesa alla ringhiera del fossato, oggi che nevica, sotto la Nord del Mapei Stadium. Piccolo retroscena: questa domenica, nel dopopartita, sulle ali dell'entusiasmo il Mister del Sassuolo avrebbe scherzosamente dichiarato che se Zaza fosse partito, sarebbe partito pure lui. Risate da 3-1, non c'è dubbio, ma forse fino a un certo punto. Come non vedere in queste parole, dopo che l' ambizione di Di Francesco era stata minacciata e sollecitata a lungo dalle voci di mercato, qualcosa che è insieme riconoscenza alla dirigenza, un sospiro di sollievo e un ricatto trattenuto (forse) a denti stretti? Trattasi d'ironia a posteriori, a giochi fatti, quando oramai il peggio è già passato, o meglio, è già stato affrontato. Nel frattempo, non va dimenticato il ritorno di Taider dalla Coppa d'Africa, a rinforzare il tasso tecnico del centrocampo, o, su un altro versante, l'operazione che consegna interamente Acerbi ai neroverdi, riscattata la comproprietà dal Genoa. Purtroppo è fresca anche la notizia di quell'altra operazione, quella vera e propria che è toccata a Terranova, martedì, a Villa Stuart, dopo l'infortunio di domenica; per lui stagione finita. Tornando all'attacco, non si trascuri nemmeno il caso Floccari che, cercato e richiesto da molte squadre, è rimasto a garantire con la sua esperienza un cambio di lusso, per una società come il Sassuolo. Infine, ma su questo ultimo tema ritornerò tra poco, alle partenze di giocatori poco utilizzati (Pavoletti, Ariaudo, Manfredini, Gliozzi), corrispondono strani arrivi; il ventiquattrenne Lazarevic, in prestito dal Chievo, e il giovanissimo Donis, appena diciottenne, direttamente dalla Primavera della Juve. Arrivi: Lazarevic (c. Chievo), Donis (a. Juve). Il primo, lo sloveno, è senza dubbio il colpo. E' anche un'incognita, però, perché, a guardare i numeri (22 presenze, 2 gol), non viene certo da un'esperienza entusiasmante col Chievo. Certo, di quei due gol, uno decretò la vittoria nel derby d'andata della stagione 2013/2014, l'altro è una prodezza recente, del 2015 addirittura, una punizione contro l'Atalanta, ancora nei minuti di recupero. Già, nei minuti di recupero: che non sia stata questa la ragione segreta dell' acquisto. Ovviamente no; anche se giocava poco, comunque, Lazarevic si vede che ha talento. Veloce, salta l'uomo, dotato di un gran tiro e da fermo e in corsa, purtroppo ha scontato il cambio di modulo con cui Maran si è presentato al posto di Corini. Non a caso una delle prime cose che ha detto il giorno della presentazione è stata che per lui, ala sinistra o destra, all'occorrenza centrocampista, il 4-3-3 di Di Francesco è l'ideale, altro che 4-4-2 (Maran gli ha spesso preferito Birsa sull'esterno, più centrocampista). Probabile il suo esordio già dalla prossima, viste le squalifiche di Zaza, Berardi e Sansone. Anastasios Donis, attaccante classe 1996, arriva invece per imparare, per mettersi alla prova fuori dalle certezze raggiunte con la Primavera della Juve, cioè per respirare l'aria della Serie A in un ambiente adatto alla crescita dei giovani. Vedremo se saprà ritagliarsi qualche spazio. Partenze: Manfredini (d. Vicenza P), Ariaudo (d. Genoa P), Pavoletti (a. Genoa P), Gliozzi (a. Forlì P)
Bilancio: se l'obiettivo era quello di non perdere per strada i propri assi, il Sassuolo ha fatto una campagna acquisti impeccabile. Abituati alle spese dell'anno scorso, tuttavia, qualcuno, forse, poteva aspettarsi qualche sforzo in più, giusto così, per non perdere il vizio. Ma il punto è proprio questo: di chi aveva bisogno oggi il Sassuolo? Conviene aspettare, allora, seguire i nuovi arrivati con fiducia. Adesso pensaci tu, Eusebio.