AFP via Getty Images
Sassuolomania: novità Lopez e Ayhan, il campionato del Sassuolo è iniziato a Bologna
Invece con l’acquisto del francesino la macchina dello stupore si è rimessa in movimento. Nuove soluzioni, ricchezza di soluzioni. La partita splendida vinta stupendamente col Bologna (3-4) ne è una sorta di primo documento. Nostro dovere è cogliere, registrare questa prima importante differenza rispetto allo scorso anno. Si cresce a sbalzi, tramite rotture di continuità. Quando nella ripresa di Bologna-Sassuolo i neroverdi hanno spinto l’acceleratore grazie ai cambi di De Zerbi (Ayhan, Maxime Lopez e Raspadori al 61°, poi Obiang all’ 81°), ho avuto la sensazione che la nuova stagione incominciasse precisamente da lì. Le vittorie precedenti, benché importanti e tutt’altro che scontate, avevano infatti un sapore strano, quasi già datato. Questa no. È come quando ti aggiornano un sito tra i tuoi preferiti: magari sei ancora un po’ affezionato alla grafica precedente, però capisci subito che la nuova è molto più figa e ci sta di brutto. Cos’è cambiato dunque? Ayhan e Maxime Lopez sono giocatori intelligentissimi e soprattutto peculiarmente duttili.
Il primo, pur essendo un centrale, ieri è entrato al posto di Muldur, il terzino destro del 4-2-3-1, e ha giocato in una posizione ibrida, un po’ terzino un po’ braccetto (in campo c’erano anche Ferrari e Chiriches). Questo espediente ha promosso una maggiore spinta sulla sinistra: Kyriakopoulos, tornato al suo meglio, è risultato decisivo nel gol vittoria. D’altra parte Ayhan non era propriamente bloccato, ogni tanto si prendeva qualche licenza lungo la destra. Ha portato una diversa fisicità in fascia rispetto a Muldur, e anche un diverso tipo di palleggio e costruzione.
Anche Lopez, come dicevamo, ha cambiato pelle al Sassuolo al suo ingresso in campo. Entrato al posto di Traorè, si è sistemato subito al fianco di Locatelli, con Djuricic che lasciava la trequarti a Raspadori (il terzo innesto del 61°) e si andava a collocare a sinistra. E così il Bologna ha perso definitivamente il pallino nella fase centrale della ripresa, come dimostrano i dati sul possesso fra 15° e 30° del secondo tempo (1’24 per il Bologna, 4’09 per il Sassuolo). Nessun interditore specializzato a centrocampo, tutta la mediana nelle mani di due palleggiatori finissimi come Maxime Lopez e Locatelli. Un tripudio della tecnica, considerando che in fascia c’era Djuricic e non un esterno puro, tipo Boga. Bologna insomma accerchiato dalla tecnica dei neroverdi. È come se Maxime Lopez, garantendo fantasia e palleggio in mezzo, valorizzasse al massimo l’opzione Djuricic a sinistra, già rivelatasi decisiva ad esempio contro lo Spezia. Non a caso Djuricic è tornato a segnare anche contro il Bologna partendo proprio da quella posizione, e tra l’altro con un movimento magnifico senza palla ai danni di Tomiyasu (riguardate come cambia direzione in corsa leggendo l’opposizione del giapponese). Ma non è finita qui. Ribaltata la partita, De Zerbi, per assicurarsi la vittoria ha rinforzato la mediana inserendo Obiang e avanzando Maxime Lopez sulla trequarti. Djuricic è sceso e Raspadori è passato a sinistra. Insomma, in un'unica partita il tecnico del Sassuolo ha utilizzato ben quattro giocatori in grado di fare i trequartisti, tre dei quali anche gli esterni. E in panchina ce n’era un altro, Defrel… Tutto questo per dire che Maxime Lopez è molto più di un nuovo acquisto. È un moltiplicatore di varianti. È il lievito del Sassuolo 20/21.