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    Sassuolomania: le tre vie teoriche per il dopo De Zerbi

    Sassuolomania: le tre vie teoriche per il dopo De Zerbi

    • Luca Bedogni
    È stato il miglior Sassuolo di sempre. I numeri dovrebbero aiutarci a superare certe apparenze: questo ottavo posto a pari punti con la Roma settima (per differenza reti) arriva assieme a tanti record. Dove al tempo del Difra il sesto posto, e dunque l’Europa League, si toccava con 61 punti, oggi i 62 di De Zerbi non bastano per andare in Conference. Dove un tempo servivano 16 vittorie, oggi 17 non sono sufficienti. Dove un tempo Zaza, Sansone e compagnia staccavano il biglietto per l’Europa segnando in tutto 49 gol, oggi rimaniamo a terra con ben 64 reti (e un Berardi che supera il proprio record spingendosi fino a quota 17). È cambiata la Serie A, evidentemente, è questa la conclusione più semplice da trarre. È diventata molto più difficile, e al Sassuolo non è bastato moltiplicare i pani e i pesci. Fare miracoli ancora più grandi. 

    Conclusa la stagione indubbiamente più bella della storia neroverde, il Sassuolo ora dovrà scegliere la nuova guida tecnica; De Zerbi ci saluta a testa altissima, con il cuore in mano e in campo un lascito prezioso. Si fanno dei nomi com’è giusto che sia. Noi qui vorremmo procedere diversamente. Vorremmo riflettere sulle soluzioni teoriche possibili di fronte al rebus complicatissimo che ci si apre davanti. Non chi, ma come dovrà essere il successore? 

    Vedo tre piste, tre strade

    Quella che mi piace meno è la seguente: puntare su un più o meno giovane giochista italiano che scimiotti vagamente il predecessore. Il gruppo si renderebbe conto immediatamente della differenza di qualità nella proposta, sarebbe un autogol.  

    Seconda opzione: la negazione hegeliana dei tre anni appena trascorsi. Che non vuol dire pescare nel torbido, ma cercare un allenatore con dei contenuti diversi, complementari in un certo senso. 

    La terza via è francamente quella che preferisco. Un tecnico straniero, l’outsider vero che arriva -perché no?- anche da un altro campionato e prosegue il lavoro di De Zerbi tra continuità e innovazione reale.  

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