Sassuolomania: la viola di Sousa al Mapei Stadium
Come gioca Sousa? Si capiva già dall'amichevole pre-stagionale contro il Barcellona che questa Fiorentina era nuova, ed era nuovamente bella. Poi in questa prima fase del campionato appena un dubbio, qualche insofferenza ingiustificata a minacciare il progetto. Ora, invece, ora che i frutti di Sousa li hanno visti tutti, ci troviamo di fronte una squadra entusiasmante, forte del suo credo calcistico. Ultimamente giocano con un 3-4-2-1. E' la novità del portoghese, il suo marchio. A memoria, infatti, non ricordo un modulo del genere. E' un mix, se ci pensate, tra l'albero di Natale di Ancelotti (4-3-2-1) e il 3-4-3 di Gasperini. E' bastato trasformare i due esterni del secondo in due trequartisti, senza preoccuparsi poi di bilanciare l'assetto, come faceva Carletto, con una solida difesa a 4. Si pressa alto, braccando i centrocampisti avversari da ogni lato.
Quei due si chiamano Ilicic e Valero, e sono il Tiro e il Passaggio, a sostegno di Kalinic, l'attaccante minimalista: gli basta un tocco, il resto è smarcamento. Fenomenali nella loro essenzialità, due-tocchisti convinti, Vecino e Badelj sono il metronomo della squadra. Mai leziosi, all'occorrenza interrompono il gioco avversario con sapiente crudeltà. Sugli esterni: Alonso, mancino, a sinistra, Bernardeschi, diversamente mancino, sulla destra. Semplice: il Cross e il Taglio. Alonso ha doti atletiche da supereroe della Marvel, mentre Bernardeschi, benché il suo ciuffo mi ricordi una giovane comparsa in uniforme nazista, in un film sul nazismo, è talento puro predisposto al sacrificio.
Mi viene in mente l'azione del primo gol della Fiorentina contro il Basilea, giovedì scorso: palla a Valero sulla trequarti destra, intuizione per il taglio inaspettato di Bernardeschi, Ilicic a far da esca sulla linea dei difensori avversari. Per il Sassuolo, uno dei problemi allora sarà questo: come presidiare le zone ai lati di Magnanelli, nelle quali agiranno Valero e Ilicic, teoricamente indisturbati? Abbassare troppo le nostre due mezzali non significherebbe forse concedere troppo a Badelj e Vecino? I nostri Duncan e Missiroli rischiano di essere presi in mezzo.
Queste stesse domande le ho poste ieri, come vi dicevo, a Paolo Tramezzani, vice-allenatore dell'Albania. Vi ricordo che l'ex giocatore dell'Inter, oltre ad essere stato compagno di squadra di Di Francesco nella Lucchese e nel Piacenza, giovedì scorso era presente al Ricci, per "studiare" il collega e scambiare con lui qualche parere. Aggiungiamo anche che la sua Albania, sua e di De Biasi, adotta il 4-5-1, un modulo che somiglia al 4-3-3 di Di Francesco quando è in fase di ripiegamento. Ecco la sua risposta: "Sai meglio di me che Eusebio non cambierà il suo atteggiamento, non sceglierà di giocarsela a uomo come farebbe presumibilmente Gasperini, che in questo è un maestro. Più che a Valero, bisognerà fare molta attenzione a Ilicic e Kalinic. Il problema è che sono un po' come il Barcellona, lo spazio lo trovano comunque. Detto questo, mi sembra che la soluzione non possa essere che questa; difensori alti e centrocampo stretto, provando a tenere gli esterni alti e larghi per aprire la difesa a tre della Fiorentina".