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    Sassuolomania: in a fog, in a fume

    Sassuolomania: in a fog, in a fume

    Sbiaditi nella nebbia. E Il Cagliari giustamente ne approfitta con un gollettino di Sau al 36': difesa perforata, Pegolo in uscita bassa non può nulla. Così è finita l'ultima gara del 4° turno di TIM Cup, lasciandoci (noi che seguiamo il Sassuolo) un po' tutti annebbiati, arrabbiati. In particolare il mister, che più che annebbiato si è detto infastidito, e "tantissimo".

    Avvolto nella rabbia, Di Francesco, fumante di rabbia, dopo aver definito inaccettabile la differenza di voglia che si è vista tra le due squadre, avrebbe aggiunto, per voltare il più rapidamente possibile pagina, frasi come queste: "Mi auguro che la prova in Coppa ci sia da monito per il resto del Campionato", "Oggi non ho avuto le risposte che aspettavo", "Ci rituffiamo nel campionato con la Samp per dimenticare".

    La delusione e la rabbia del mister sono dovute a un fatto abbastanza spiacevole. Se da una parte il Sassuolo era sceso in campo con molte seconde linee, lasciando a casa tanti titolari, lo stesso d'altra parte aveva fatto il Cagliari. Ciò significa che chi avrebbe dovuto dimostrare il suo valore, non l'ha fatto, e per di più si è esposto inevitabilmente a una brutta figura. Con tutte le attenuanti che si possono trovare, infatti, non se ne esce: la seconda squadra del Sassuolo, sesto in classifica in serie A, ha perso contro un Cagliari quasi altrettanto rimaneggiato. Per quanto primi nella lega cadetta e forse già attrezzati per il campionato maggiore, questi sardi, in teoria, erano da castigare, ma è evidente che qualcosa non ha funzionato. La partita del Milan contro il Crotone non è servita da avvertimento.

    Il bicchiere mezzo pieno, tuttavia, ora che la nebbia si è dissolta, ci resta davanti e brilla di qualche inaspettata conseguenza. E se la sconfitta di ieri servisse per richiamare all'ordine il gruppo, dopo le belle parole e i complimenti e i fregi del post-Fiorentina? Se il "contraccolpo" fosse squisitamente positivo? Povero Montella, allora, povero Ferrero e povera Sampdoria!    

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