Sassuolomania: il soldo e l'ambizione
Chi avrebbe potuto investire in tal momento se non Giorgio Squinzi, numero uno di Mapei e anche di Confindustria? Servono tanti, anzi tantissimi soldi, e al contempo serve anche l'ambizione di voler recitare un ruolo da protagonista. Scivolare su una buccia di banana, il rischio che si corre in questi casi: o fai un tonfo rovinosissimo, oppure sali di piano e aggiungi una stellata al tuo grado.
Da sconosciuta e novellina al primo anno di massima serie, a capace di catturare le attenzioni mediatiche a livello nazionali. Dieci anni fa la C2, ma basti soltanto pensare a ventiquattro mesi fa quando la vetrina della B aveva messo a malapena in mostra il fulgido talento di Domenico Berardi. Dalle parti di Piazza Risorgimento per davvero si è aperto un nuovo mondo.
L'esborso estivo fa impallidire pure i grandi club, sempre più attenti a muoversi con operazioni basate su prestiti (a volte biennali) con eventuali diritto di riscatto. A Sassuolo, la voglia di scalare posizione fa il paio con la consapevolezza di avere mezzi che vanno ben oltre la media. Riuscire nell'intento però, ha una condizione: mantenere piedi ben saldi a terra. Gli uomini, spesso, contano più della moneta.