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    Sassuolomania: il Sassuolo non è antipatico perché vince, è antipatico perché genera invidia

    Sassuolomania: il Sassuolo non è antipatico perché vince, è antipatico perché genera invidia

    • Luca Bedogni
    Il Sassuolo non è antipatico perché vince, è antipatico perché genera invidia. L’invidia delle big. Prendete Inter-Sassuolo di ieri sera (1-2): c’è stato un momento, nella ripresa, in cui i nerazzurri non riuscivano a recuperare il pallone e gli uomini di Dionisi insistevano col palleggio nella metà campo avversaria, compiacendosene un pochino. La qualità così pronunciata di quel palleggio, fonte sicura di invidia, è atipica per una squadra di fascia media, e fa rosicare non solo la vittima di turno che annaspa, magari stanca per il turno infrasettimanale che arriva dopo il debutto in Champions, ma anche la big che osserva in disparte, in attesa del risultato. Il palleggio del Milan nel derby vi è sembrato forse altrettanto efficace? A me no.  

    Ma con Dionisi seduto sulla panchina neroverde le big ci invidiano anche le transizioni fulminee. È un Sassuolo che sa alternare splendidamente manovra e ripartenza, perciò appare molto elastico, molto vario. In teoria, un po’ come sa fare l’Inter, se osserviamo il gioco al di là dei moduli di partenza. Andate a riprendervi il secondo tempo del Sassuolo contro la Juventus, con tutti quegli strappetti di Bajrami, Laurienté e Berardi in conduzione. Peccato perché il risultato poteva essere ancora più rotondo contro i bianconeri, se solo il francese non si fosse mangiato una caterva di gol (come a San Siro, del resto…). Di nuovo, viene da chiedersi come mai dei contropiedisti come Leao e Pulisic siano risultati meno pericolosi di Laurienté e Berardi. Non fatevi ingannare troppo dal gol del portoghese, parlo della prestazione nel suo insieme e della capacità della squadra di attivare questi campioni. Evidentemente Boloca e Henrique attivano meglio i propri attaccanti rispetto a Krunic e Reijnders. O piuttosto, la costruzione del Sassuolo è più versatile, meno rigida di quella di Pioli, e questo è senz’altro merito di Dionisi, non c’entra solo la qualità degli interpreti (Henrique è sottovalutatissimo, Boloca strepitoso).  

    E poi Berardi. Mamma mia quanto ci invidiano Berardi! Berardi che fa impazzire Danilo, Berardi che fa impazzire Bastoni… Per dirne una, contro l’Inter ha giocato 16 volte e segnato 8 gol, praticamente una partita sì e una partita no. Visto il suo stato di forma, meno male che la prossima dei neroverdi è col Monza… Occhio (della big) non vede, cuore non duole.

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