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    Sassuolomania: Iachini si vendica, De Zerbi si avvita

    Sassuolomania: Iachini si vendica, De Zerbi si avvita

    • Luca Bedogni
    Al Castellani si è vista forse la peggior versione del Sassuolo 2018/2019. Subire tre gol dall’Empoli quartultimo senza essere quasi mai pericolosi. Tirare in porta due volte. Avere un 60% di possesso che chiamarlo sterile sarebbe un complimento. E poi mollezze su mollezze, giocatori svogliati; da Babacar a Sensi (responsabile in qualche modo in tutt’ e tre i gol), da Boga, indisponente nonostante alcuni guizzi, a Magnani (di una imprecisione che spesso ha rasentato il comico). In questa disfatta ci troverete pure le scelte discutibili di De Zerbi, che non è certo esente da colpe stavolta. E pensare che, aveva detto, sarebbero volate le sedie in caso di sconfitta. 
     
    Ora, molti vedranno in questo 3-0 la clava di Iachini sulla testa del presuntuoso De Zerbi. Una sorta di vendetta del primo nei confronti del secondo e più in generale nei confronti del Sassuolo, reo di non averlo confermato dopo la salvezza dello scorso anno. Molti se la prenderanno col tiki-taka, torneranno a esaltare il buon vecchio catenaccio; era meglio il Cagnaccio, diranno.
     
    Iachini indubbiamente ha strameritato di vincere questa partita. Del resto, lo conosciamo, sappiamo che il colpo in canna ce l’ha. Che può far male in contropiede con una squadra come l’Empoli, in cui Farias si è integrato alla grande nel 3-5-2, andando a formare una coppia d’attacco di assoluto valore insieme a Ciccio Caputo. Le sue punte piccole e tecniche.. vedi Dybala nel Palermo, vedi l’invenzione del tandem Politano-Berardi dell’anno scorso, a scapito di Babacar.
     
    Eccoci al punto. Non è tanto la vittoria del catenaccio sul tiki taka, del si stava meglio quando si stava peggio o della tradizione sull’innovazione. E’ inutile e patetico trasformare un’eccezione in una sentenza definitiva. Il punto è un altro: dov’è il piano B? Il Sassuolo di De Zerbi giocherà sempre col tridente, continuando a insistere su Babacar? Iachini aveva individuato il problema: la staticità fumosa del centravanti senegalese. Non è obbligatorio imitare, intendiamoci, riproporre le stesse soluzioni. Nemmeno rinnegare la propria filosofia di gioco è cosa buona. Sto dicendo solo che alle volte le intuizioni sono importanti, ed è qui che De Zerbi può imparare qualcosa dalla grande esperienza di Iachini. De Zerbi trovi le sue (tipo Locatelli mezzala). A partita in corso, nella formazione iniziale, ma anche durante il mercato. Partito Boateng, con due prime punte in rosa di cui nessuna veramente titolare, si poteva forse insistere per un tipetto sveglio come Farias. Uno capace di fare l’esterno, ma all’occorrenza anche la seconda punta. Da qui a giugno però, è anche vero che a De Zerbi non resterà altro che intuire, sperimentare e spostare giocatori. Forse proprio quello che gli serve (un limite, paradossalmente) per fare un ulteriore, definitivo salto di qualità. 
     

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