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Sassuolomania: i tre fattori fondamentali dell’esplosione di Traorè
Il punto che volevo trattare tuttavia non è tanto quello conquistato a fatica contro l’ultima in classifica (porcaccia la miseriaccia…), il punto vero è la crescita, il salto esponenziale di Traorè dal ritorno dalla Coppa d’Africa ad oggi. Ha senso chiedersi perché? Lo so che quando avvengono accelerazioni di valore così repentine c’è sempre qualcuno che casca dal pero. Ecco dunque l’articolo che fa per te, amico dal pero caduto. Vuoi sapere cos’è successo?
È che Traorè gioca nella società giusta. È che il Sassuolo si è sbarazzato di Boga per fargli spazio. A volte infatti una cessione viene letta solo come una perdita, l’altra faccia della quale sarebbe la volontà ferrea del giocatore ambizioso in partenza, che si traduce sempre nell’insopportabile ma in fondo comprensibile ricatto: o big o morte. Boga se n’è andato e non ritorna più. Ma meglio! Meglio per Traorè, deve aver pensato Carnevali. Incassiamo soldi di qua e garantiamo spazio a una giovane promessa di là: è arrivato il suo momento. Traorè infatti aveva solo bisogno di questo. Perché ha talento ma anche fame, e stava scalpitando (pur non mostrandolo troppo essendo un timido). Il suo problema di fondo era che giocava a singhiozzo, per questo non poteva ancora rendersi conto dei suoi mezzi. Una volta compreso invece che la società puntava veramente e finalmente su di lui, dandogli quasi carta bianca sulla fascia sinistra, si è preso il palcoscenico, sta ricambiando così.
E ora il Sassuolo di Traorè, con questo Traorè libero e in fiducia, è più interessante di quello col Boga triste degli ultimi tempi. Un Boga che giocava fondamentalmente per conto suo e ora fatica a imporsi nella Dea. Traorè si associa di più, ha lo spunto quando serve, ma si associa di più, rimane centrocampista-trequartista dentro anche se è passato a fare l’esterno in pianta stabile. Dunque la crescita di Traorè non può essere letta separatamente dalla sua causa prima: la partenza di Boga. Non c’entra nulla la Coppa d’Africa.
In verità, subito dopo esistono anche altre due sotto-cause non trascurabili e ancora molto attuali. Una riguarda sempre la rosa, in particolare la lunga assenza di Djuricic. Col trequartista serbo in circolazione, un giocatore tra lui, Traorè e Raspa sarebbe di nuovo costretto a stare fuori. In secondo luogo c’è la questione modulo, che però Dionisi pare abbia risolto, credo, in maniera definitiva. Col 4-2-3-1 Raspadori fa il trequarti, mentre il titolare a sinistra è sempre Traorè, ormai non ci sono dubbi a riguardo.