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    Sassuolomania: i nostri eroi trasfigurati

    Sassuolomania: i nostri eroi trasfigurati

    • Luca Bedogni
    Quando una partita è destinata a essere l’ultima prima di una sospensione tanto straordinaria, aleggia dappertutto, in pullman, nelle sfilate d’ingresso, in campo, e soprattutto negli sguardi dei protagonisti un non so che di triste e d’incerto, che lascia sgomenti gli spettatori lontani. Questo qualcosa di indefinibile insegna a tutti noi una lezione profonda. Lo show non può andare avanti, non ci si riesce neanche a volerlo. Esiste infatti una resistenza interna a ogni giocatore che arriva a manifestarsi involontariamente a fior di pelle. Cambia l’espressione dei volti. Sono come trasfigurati i nostri eroi del pallone.

    Così, almeno, mi è parso lo sguardo di Caputo, quando si è avvicinato alla telecamera dopo il gol del vantaggio, reggendo tra le mani un foglio con la scritta a pennarello rosso: “Andrà tutto bene. Restate a casa”. Un messaggio molto semplice, un’attenzione, un gesto nobile e d’umanità. Una rassicurazione e un consiglio dal buon Ciccio.

    Il primo tempo di Sassuolo-Brescia è stato giocato male dai padroni di casa, ma come non comprendere tutto ciò, dopo i rinvii e quel clima insopportabile da fronteggiare? Non era il solito giro-palla, sembrava un palleggio tra fantasmi. Quanto può influenzare il contesto una partita, è stato evidente fino all’intervallo.

    Poi è successo qualcosa di magico
    . I neroverdi sono rientrati in campo diversi, avevano improvvisamente ritrovato il ritmo e le misure, in una parola si erano ricordati del piacere di giocare a calcio. Contemporaneamente riuscivano a dimenticare tutto il resto, le paure e le angosce che al fischio finale sarebbero riapparse. Così il Sassuolo ha preso il largo e ha vinto 3-0, senza più concedere nulla al Brescia. È stato strano esultare con tanta mestizia in corpo.  
     

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