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    Sassuolomania: dove sta sbagliando Dionisi?

    Sassuolomania: dove sta sbagliando Dionisi?

    • Luca Bedogni
    Nelle ultime 5 giornate di campionato, soltanto due squadre hanno raccolto un solo punto: il Verona ultimo e il Sassuolo di Dionisi. Ricordate quel pareggio con la Roma acciuffato all’ottantacinquesimo, che poi scatenò il caso Karsdorp? Ebbene, senza quel ‘colpaccio’ là, oggi mentalmente sarebbe ancora peggio per il Sassuolo, dopo la brutta sconfitta di ieri contro la Samp (1-2).

    Qatar o non Qatar, questo è un trend. E non è un altro mondo rispetto a novembre. Non si cada in questo errore d’interpretazione grossolano. C’è di mezzo un ritiro invernale, sì, una lunga pausa, sì, ma non si è trattato di un ritiro convincente o rassicurante, vedendo il Sassuolo di ieri; inoltre in questo periodo si sono accumulate altre sconfitte, la più grave delle quali resta quella con l’Empoli, a mio avviso, squadra che peraltro aveva già battuto il Sassuolo in campionato. E perdere spesso fa perdere di più. C’era tutto il tempo per lavorare bene, magari introducendo qualche novità tattica, o per presentarsi carichi almeno quanto gli altri. E con un Berardi e un Traorè finalmente recuperati del tutto.

    Ma c’era anche da drizzare le antenne, c’era da sentirsi già in discussione. E se la squadra non ha azzannato la ripresa del campionato come avrebbe dovuto, contro un avversario nettamente inferiore, be’, chiediamoci perché. Com’è possibile? Qualcosa non va da un bel po’. L’involuzione è sotto gli occhi di tutti. Sul piano del gioco prima ancora che dei risultati. Contro la Samp ho visto una squadra vuota nel primo tempo e solo una parvenza di reazione d’orgoglio nel secondo, tant’è vero che il Sassuolo non è riuscito nemmeno a pareggiare. Eppure in campo ci stanno giocatori come Berardi da una parte e Laurienté dall’altra. Fortissimi. Una coppia di esterni così forti il Sassuolo non l’ha mai avuta. Tuttavia gioca peggio. Perché? 

    Questa è una squadra che, per come è fatta, non può rinunciare al palleggio. Ecco perché non ha senso continuare a insistere su Thorstvedt titolare a scapito di Traorè. In campo il Sassuolo ha bisogno di qualità: si è visto nella ripresa con l’ingresso dell’ivoriano da mezzala che, anche a prescindere dal sistema di gioco, quel che conta è la qualità. L’equilibrio lo trovi così in questa squadra, non c’è verso. Probabilmente Dionisi voleva assicurarsi più filtro a centrocampo e per questo ha schierato subito due mezzali ‘fisiche’. Ma Thorstvedt non è complementare a Frattesi. Traorè invece sì. Allora in assenza di Maxime Lopez si può pensare anche a Obiang per equilibrare il centrocampo, non è necessario mettere Henrique davanti alla difesa (che pure non ha fatto male), se questo ti fa sentire più protetto. Insomma a me pare che Dionisi si stia prendendo il lusso di ‘panchinare’ un po’ troppo spesso un giocatore come Traorè, quasi che non ci si rendesse conto a modo del suo valore. E se alla fine del discorso unisco tutte le criticità emerse, mi accorgo che il denominatore comune è la mancanza di consapevolezza del “dove siamo” e “verso cosa” si sta andando. C’è una crisi. Si rischia di precipitare. Perciò bisogna trovare soluzioni tempestive per risolverla. E se c’è da mettere in panchina qualcuno, si metta in panchina chi finora ha deluso.

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