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    Sassuolomania: Djuricic, il cocco di De Zerbi

    Sassuolomania: Djuricic, il cocco di De Zerbi

    • Luca Bedogni
    La parentesi Iachini è finita: Roberto De Zerbi, il nome che tutti si aspettavano, ha firmato un biennale con il Sassuolo, e verrà presentato alla stampa di qui a breve. Il tecnico bresciano è una garanzia e nello stesso tempo una scommessa.

    Mi spiego meglio: garanzia, per quel che riguarda il coraggio, la volontà di esibire un calcio proattivo, una scommessa, nel senso che, Foggia a parte, non è che abbia mai dimostrato con salvezze o promozioni il suo valore. E in più è giovane, parecchio giovane (allena soltanto dal 2013). Ma come ricordavo nel pezzo "qualche verità su De Zerbi", bisogna anche menzionare le imprese dell'ultimo anno con gli Stregoni (nel girone di ritorno, stesso numero di vittorie, 5, del buon Iachini). C'è stata infatti una campagna di riabilitazione collettiva nei suoi confronti, da parte di media e addetti ai lavori. Ai dubbi e alle pungenti critiche piovute ai tempi di Palermo (Caressa su tutti, infastidito dalle piccole che imboccano la strada del bel gioco e poi magari retrocedono a gennaio), si è sostituito un gradimento sempre maggiore e sempre più generalizzato nei confronti di una squadra simpatia guidata da un tecnico in gamba. Ma le condizioni per far bene, che a Palermo evidentemente non c'erano più, sono fondamentali. A Sassuolo De Zerbi troverà probabilmente il luogo ideale per esprimere la sua filosofia. Una cittadina tranquilla lo aspetta, e uno stadio pressoché vuoto. In realtà il Sassuolo calcio sa essere anche una piazza esigente: quante società si sarebbero concesse il lusso di salutare Iachini al termine di una stagione così complicata? Motivo? Le idee poco coraggiose del tecnico ascolano. Ora perciò a De Zerbi spetterà il compito difficile di divertire il patron (e tutti noi che abbiamo visto il 4-3-3 di Di Francesco). In teoria potenzialmente ci siamo, ma poi c'è la realtà, e la realtà ti porta sempre il conto a fine stagione (ma anche molto prima se pensiamo a Bucchi, uno che era stato presentato come "allievo del DiFra", ed è stato esonerato prima della fine del girone d'andata).

    Gli aspetti più intriganti legati alla nuova panchina non riguardano soltanto il cosiddetto bel gioco di De Zerbi, ma anche il mercato che questo tipo di progetto dovrà supportare. I singoli, insomma, il materiale basico. E la prima pedina che De Zerbi ha deciso di portare con sé da Benevento è l'ormai ex promessa serba Filip Djuricic. Le visite mediche dovrebbero svolgersi in settimana. Naturalmente manca ancora l'ufficialità, ma si parla già di un quadriennale pronto per il classe '92 nato a Obrenovac, uno dei diciassette comuni che compongono la città di Belgrado.

    Il ventiseienne serbo, dopo una parentesi infelice alla Sampdoria di Giampaolo (quest'anno solo 6' nel girone d'andata), si era trasferito in prestito a Benevento, alla corte di De Zerbi. Arriva al Sassuolo a parametro zero, scaduto il contratto coi blucerchiati. Sembra la storia triste di un 'bidoncino'. E invece Djuricic, malgrado numeri non certo esaltanti (16 presenze, 1 assist), a Benevento ha fatto vedere che per giocare a calcio ci sa ancora giocare (grandissima partita contro la Juve al Vigorito, per esempio). Ex promessa del calcio serbo, dicevamo, è passato dal Benfica, dall'Anderlecht, dal Magonza, dal Southempton, e dall'Heerenveen, squadra in cui nel 2011/2012, in Eredivisie, firmò addirittura 10 gol e 12 assist quand'era poco più che ventenne. Nel 2012/13 fece ancora bene con la stessa maglia raccogliendo un bottino di 7 gol e  7 assist stagionali (il biennio d'oro della sua carriera). Ma i suoi numeri, anche se nel 2013 segnò in Champions con la maglia del Benfica, stavano già precipitando. Da allora segnò soltanto due gol in quattro lunghi e tristi anni. A Benevento, De Zerbi lo ha rimesso in carreggiata, e lui ha ripreso a stupire. Djuricic può essere utilizzato come esterno a sinistra, come trequartista e come mezzala tecnica: ha un cambio di passo notevole e un dribbling secco imprevedibile. L'unico assist di questa stagione è stato una perla, un tacco per Diabaté al Mapei Stadium. I tifosi del Sassuolo ricorderanno..                 

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