Sassuolomania: Cosa cambia con l'arrivo di Sensi e Mazzitelli
Tanto vale spostare l'attenzione su un altro reparto, giusto per tirarci su il morale. In settimana il Sassuolo ha pubblicato su twitter la foto di Stefano Sensi, impegnato a superare le visite mediche svoltesi al Centro Ricerche MapeiSport. L'ex centrocampista del Cesena arriva a rinfoltire e rinfrescare la mediana insieme a Luca Mazzitelli, altro giovane talento, proveniente dal Brescia. Entrambi assicurati già dalla sessione di mercato invernale, hanno terminato la stagione nei rispettivi club.
Ora tutta questa abbondanza, tenendo sempre in considerazione l'exploit di Pellegrini, mi incuriosisce parecchio. Ricapitoliamo: Magnanelli, Missiroli, Duncan (sempre che non ce lo portino via..), titolari affidabili e maturi, Pellegrini, Biondini, Laribi, ricambi altrettanto affidabili, ma palesemente ricambi. Naturalmente, con l'arrivo di quei due, qualcuno partirà, ed è probabile che il maggior indiziato sia Laribi.
Dunque di chi parliamo quando parliamo di Sensi e Mazzitelli? E quale ruolo è stato pensato per loro? Di entrambi si sa che sono centrocampisti centrali. Uno, però, è alto 1,68, l'altro 1,84. Uno è un regista puro, un incrocio fra Pirlo e Verratti (testa alta come il primo, intelligenza difensiva e protezione del pallone del secondo), l'altro, invece, si inserisce molto volentieri, fornito com'è di un ottimo tiro dalla distanza. Quest'ultimo potrebbe, dico Mazzitelli, al pari di quanto avvenne con Pellegrini, essere impostato come mezzala. Il problema per lui sarà vedersela con Missiroli e Duncan. Forse anche Sensi, in realtà, visti i suoi trascorsi da trequartista, l'ottima reattività e una certa predisposizione al dribbling, potrebbe fare la mezzala di fantasia, come a tratti fece Laribi quest'anno. Infatti mi viene difficile pensare che possa giocarsela col solo Magnanelli, che insomma sia stato preso per un solo ruolo. Dando per scontato che Magnanelli dimostri di poter reggere la concorrenza, in una zona del campo così delicata, coi ritmi che girano in Europa e ormai anche in Italia. Mazzitelli e Pellegrini, inoltre, potrebbero assomigliarsi un po' troppo, costringendo Di Francesco a una scelta precisa.
Partono come cambi di lusso, Sensi e Mazzitelli? Almeno per Sensi -lo voleva mezza Serie A e non solo-, non ne sarei così sicuro; e qui si apre un capitolo sul capitano. Il perno del gioco del Sassuolo sarà ancora lui? Lo aspetta un altro, l'ennesimo banco di prova: l'Europa League. Ne ha già superati molti, partendo dalla C2, ma il suo limite, da qualche parte, probabilmente lo attende.
Di Sensi stupisce l'azzardo, la potenza nelle gambe e il baricentro basso che gli consentono di uscire palla al piede da situazioni complicate: Verratti, dicevamo. Questa, in aggiunta all'ottima visione di gioco, all'apertura improvvisa e illuminante alla Pirlo, sembra però essere un' arma a doppio taglio. E se la Serie A non glielo consentisse? Palloni persi in quella zona sono da evitare come la peste. E' qui che la misura e l'accortezza di Magnanelli, la sua sagacia tattica, potrebbero riaffermarsi. Ma se Stefano Sensi dovesse esplodere.. Ha un altro passo, amici, altre prospettive.