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Sassuolomania: con gli stessi punti della Juventus
Il Sassuolo sarebbe infatti a 9 punti, secondo insieme alla Juventus (proprio quella Juve di mostri là del 3-1..) e a -1 soltanto dalla capolista, il Napoli di Sarri. Un inizio davvero sopra le righe, considerati i risultati appena ottenuti in Coppa.
"Mentre si qualificava in Europa League, mentre stupiva il continente intero rifilando tre gol all'Athletic Club di Bilbao, il Sassuolo riusciva a mantenersi tra le prime della lista anche in campionato, proprio come accadde l'anno precedente". Questo è quello che qualcuno potrebbe già cominciare a scrivere su un qualche libro di storia sportiva.
Ma torniamo alla cronaca e al commento. Causata principalmente dall'infermieria piena e dalla testa già alla prima giornata del girone F, la débâcle contro la Juventus (ma la dobbiamo proprio chiamare così?) è stata subito metabolizzata al meglio, grazie al successo di giovedì, e ora dalla vittoria contro il Genoa. Si può dire che abbia fatto bene anche perderla, quella partita di Torino. A ribadire quanto maturata sia la squadra, sono arrivati allora tre punti preziosi, preziosi, preziosi.
Non era certo la partita più facile che potesse capitare a Di Francesco a soli tre giorni dalla parentesi europea. I precedenti non erano a favore del Sassuolo. Su 6 gare disputate in Serie A, pareggio a parte, 3 le avevano vinte i grifoni, 2 i neroverdi. Specie l'anno scorso, il Genoa era risultato particolarmente ostico, avendo vinto sia all'andata che al ritorno. Ieri si è ripristinato l'equilibrio.
La squadra di Juric, per quanto fosse partita meglio e avesse disputato un buon primo tempo, è stata battuta nella fase centrale della ripresa: nel giro di 10', tra il 58' e il 66', Defrel si è scatenato. Prima ha causato il rigore del vantaggio, superando in tunnel un ingenuo Pavoletti, poi ha seminato di nuovo il panico nell'area avversaria, offrendo indirettamente a Ricci un'occasione così ghiotta che ci sto ancora male io, figuriamoci lui, infine si è tuffato sul bel cross di Peluso, per la gloria del suo 5° gol stagionale (il 2° in campionato).
Ora il Mapei Stadium non mugugna più, lo acclama. Comprende finalmente quanto qui sopra abbiamo sempre detto, sin dal suo esordio. Defrel al Sassuolo ha fatto e continua a fare meglio di Zaza. Non badate ai gol, ai colpi ad effetto. Che, tra l'altro, anche quelli stanno arrivando, come vedete. Pensate a quanto corre (Di Francesco dice che i suoi gol valgono doppio), agli assist (2 solo nelle ultime due partite), a tutti quei palloni che invece di sparare in curva senza cognizione trattiene, dando respiro e facendo salire la squadra. Pensate all'intelligenza del suo modo di giocare. Ora aggiungeteci quant'è veloce e quanto ami dialogare coi compagni. Stop, non voglio fare come al solito l'elogio del francese. Ormai è evidente a tutti, non serve più.
Ultime osservazioni su Sassuolo-Genoa, di natura puramente tattica: i neroverdi hanno ottenuto la vittoria con un baricentro mediamente sotto l'altezza della metà campo (a 48,85 m), a differenza del Genoa che, invece, stava quasi dieci metri più alto degli avversari (baricentro medio a 55,28 m). I rossoblù, inoltre, per la natura del loro gioco, riuscivano ad essere sia più corti (una lunghezza media di 27,06 m vs 30,83 m) che più larghi (39,07 m vs 37,06 m), andando così a sviluppare molto il gioco sulle fasce, e quindi quasi mai per vie centrali, dove Veloso e Rincon risultavano spesso oscurati da Duncan e Pellegrini. Questo spiega le buone prestazioni di Laxalt e soprattutto Lazovic (il 50% del bilanciamento offensivo del Genoa pendeva proprio sulla destra). Al contrario, il Sassuolo si è concentrato negli attacchi principalmente nella fascia centrale (46%), a testimoniare due elementi: il primo è che i terzini neroverdi sono stati ancora troppo bloccati, il secondo è che gli esterni alti, nel gioco di Di Francesco, sono falsi esterni, e si muovono per convergere, a supporto di Defrel.