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    Sassuolomania: come valutare l’anno di Dionisi? Dall’analisi al mercato estivo

    Sassuolomania: come valutare l’anno di Dionisi? Dall’analisi al mercato estivo

    • Luca Bedogni
    Siamo tutti portati a dire che ha fatto bene (me compreso, che durante la stagione non sono certo stato dolce con lui). Dionisi ha superato l’anno d’esordio in Serie A fra alti e bassi, facendoci esaltare e ‘arrabbiare’ a seconda delle giornate. Si è parlato come mai prima di Sassuolo ammazza-big, per la giusta risonanza che hanno avuto le vittorie contro Juve, Milan, Inter e Atalanta (solo per citarne alcune). Poi si cadeva, però, si prendevano certi gol, i soliti gol… Ma sembrava tutto più comprensibile, tutto più scusabile dopo quei trionfi e visto che in ogni caso si trattava pur sempre del suo primo anno, un anno di transizione. 

    In fondo per i tifosi del Sassuolo si era appena chiuso il secondo ciclo. Dopo la ‘fase 1’  di Di Francesco, c’era stata ‘la fase 2’ di De Zerbi (un triennio), ma non senza prima aver tentato un’altra via, quella fallimentare e di conseguenza transitoria della stagione 17/18, con Bucchi ai blocchi di partenza e in corso d’opera Iachini. Ecco perché, all’inizio, i tifosi neroverdi avevano paura con Dionisi: perché dopo Difra c’era stato un vuoto d’aria, si era perso quota. In realtà Iachini aveva migliorato il posizionamento in classifica (11° posto) rispetto all’ultimo anno di Di Francesco (12°), ma insomma la sensazione di un passo falso l’avevamo avuta tutti, e alla fine ci andò bene. 

    Ora con Dionisi non è andata così: è andata meglio. Dionisi ha saputo mantenere l’hype del Sassuolo cresciuto al massimo grado con De Zerbi, e ci ha messo pure qualche novità interessante. Tuttavia è opportuno chiedersi quanto effettivamente sia andata meglio e soprattutto rispetto a che cosa.

    Se consideriamo lo storico del Sassuolo, Dionisi passa a pieni voti, nel senso che la Serie A non gli ha tagliato la testa come ha fatto invece con Bucchi. Bisogna d’altra parte aggiungere che l’attuale tecnico neroverde ha ricevuto una squadra di gran lunga migliore di quella di allora (partiva da un ottavo posto…). Sicché il giudizio su Dionisi va moderato a mio avviso, e un poco rivisto, in modo da non ignorare le criticità. Certo, dopo una grande stagione non è mai facile subentrare all’allenatore che ti ha preceduto e che ha fatto grandi cose col club: vedi ad esempio i punti persi da Inzaghi rispetto a Conte (84 vs 91) e quelli persi da Dionisi rispetto a De Zerbi (50 vs 62). In un certo senso è normale, è un piccolo vuoto d’assestamento.

    Ma c’è un dato correlato più preoccupante che va riportato alla luce e infine discusso: i gol subiti (66). Perché mentre il record di punti di De Zerbi si colloca al culmine della sua parabola neroverde, e dunque sarebbe scorretto confrontarlo con i primi passi di Dionisi, il dato sui gol subiti è invece meno relativo. Soltanto nel primo anno di Serie A (13/14) il Sassuolo ne aveva subiti di più (72). E fu l’anno in cui rischiò di retrocedere. I 66 gol presi dalla difesa di Dionisi in questa stagione sono ben 10 in più rispetto a quelli incassati da De Zerbi prima di partire per l’Ucraina. Da un allenatore ex difensore come Dionisi ci si aspettava un miglioramento in questa direzione. Ma non solo non c’è stato miglioramento, si è addirittura sfiorato il record negativo del primo anno di Serie A. E questo bisogna dirlo, anche a costo di passare per antipatici e pur ammettendo che il calcio di oggi in Italia non è più quello del 2013/14; è cambiato tutto. 

    Detto ciò, se vogliamo prendere invece gli aspetti positivi, quanto ai punti, questo Sassuolo è il quarto miglior Sassuolo dei 9 anni di A. Nell’ordine mettiamo i 62 punti di De Zerbi (20/21), i 61 di Di Francesco (15/16), i 51 del secondo anno di De Zerbi (19/20), per arrivare infine ai 50 di Dionisi (21/22).  

    L’aspetto indubbiamente più entusiasmante sono invece i gol fatti: con Dionisi i neroverdi hanno segnato ben 15 reti in più di quelle valse a Di Francesco per conquistare l’Europa League (49) nel 2016. Con 64 gol realizzati, il Sassuolo del tecnico toscano si è portato molto oltre, eguagliando le marcature dell’ultimo anno di De Zerbi. D’altra parte Dionisi si è ‘solo’ avvicinato al record che lo stesso De Zerbi aveva fissato la stagione precedente (19/20) a quota 69. 

    Possiamo in conclusione promuovere l’operato del tecnico di Abbadia San Salvatore, a patto che si definisca questa annata appena trascorsa un’annata di ‘mantenimento’, con la piccola macchia alla voce gol subiti, su cui occorrerà riflettere e porre rimedio orientando da subito il mercato estivo in questa direzione (serve un centrale forte). Insomma, Dionisi è riuscito nella difficile impresa di non allontanarsi troppo dal sentiero ambizioso tracciato dal predecessore, senza per questo cadere nella stolta imitazione o nel rinnegamento, ma anzi apportando variazioni ben riconoscibili dentro uno stile di gioco già estremamente caratterizzato. 

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