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Sassuolomania: come finisce una crisi
Con la vittoria di ieri contro l'Empoli (3-0) i neroverdi tornano a sorridere per tanti motivi. Primo, bisognava fare 3 punti al di là di tutto e di tutti. Secondo, contro i toscani, di fatto, era uno scontro diretto. Terzo, era dal 25 settembre, cioè dalla vittoria in casa con l'Udinese, che la squadra non terminava una partita senza prendere gol. Quarto, in campionato il Sassuolo non aveva mai segnato così tanto in una gara, eccezion fatta per la partita di San Siro, comunque persa nel finale (4-3).
Il 3-0 rotondo di ieri è dunque qualcosa di più del compito minimo richiesto da Di Francesco ai suoi ragazzi, a fronte di un calendario di fine anno particolarmente ostico per una squadra che si diceva in crisi. Due o tre articoli fa illustravo il "programma della crisi": prima il Napoli, poi l' Empoli, quindi Fiorentina e Inter, infine il Cagliari, con il Torino pronto ad arrivare al Mapei Stadium nel post-panettone. Se pareggiare al San Paolo è stato un imprevisto positivo, ancor più importante è stato portare a casa i 3 punti quando non si poteva e non si doveva fallire.
Ora con la Viola e con l'Inter varrà lo stesso discorso di Napoli: ben vengano le imprese, i punti o i punticini. Certamente però bisognerà tornare a vincere, come ieri, soprattutto contro il Cagliari prima della sosta di Natale e della sessione invernale di mercato. Questo è l'altro imperativo. Ma intanto il Sassuolo si goda questo 3-0, nella speranza di andare a fare 3 punti almeno in una delle due partite di cartello che lo attendono. Solo così, infatti, potrebbe risalire la classifica in breve tempo, e riprendersi nel girone di ritorno qualche soddisfazione, oltre a qualche piccola vendetta.