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Sassuolomania: Boloca ricorda Fabian Ruiz, Dionisi può puntare su di lui
La qualità di Daniel c’è e si è vista subito, nel tocco e nella visione di gioco. Dionisi non l’avrebbe fatto esordire su un palcoscenico così importante, se non ne fosse consapevole. E lui non avrebbe eluso così bene la pressione dei partenopei, pronti via, dialogando a centrocampo con Henrique e Lopez come fosse lì da una vita. Tra l’altro non mi è sembrato nemmeno al top della condizione. Il passo, ok, non cambierà più di tanto, non farà mai gli inserimenti o le percussioni di Frattesi, ma la copertura degli spazi saprà garantirla anche meglio di ieri sera. Insomma, l’assetto del centrocampo sarà comunque diverso, anche tornando al 4-3-3.
Con personalità naturale, quindi forzando il giusto, Boloca è stato fra i pochi neroverdi a tentare il tiro in porta. Anzi, quello che ha tirato di più (2 volte, e ho detto tutto…).
Ai microfoni, al termine del match, in risposta ai complimenti che gli venivano fatti ha sottolineato invece l’errore commesso, dimostrandosi non solo umile ma anche attento al processo di crescita richiesto dal salto di categoria.
Non sottolineerei questo dettaglio apparentemente dovuto e al limite del luogo comune, se non avessi intravisto in lui del talento. Non lo sottolineerei, soprattutto, in un contesto sano, dove frasi del genere sarebbero la normalità.
È che al momento in squadra non si respira aria pulita. Dal caso Berardi all’espulsione sciocca di Lopez, fino alla reazione insensata di Pinamonti al momento del cambio: sono tutti segnali. E questa somma di comportamenti tossici non fa bene al gruppo, è abbastanza evidente. Inutile aspettarsi la prestazione collettiva (figuriamoci i punti!), oggi si può solo individuare chi naviga nella direzione giusta e chi no, e poi fare valutazioni conseguenti per iniziare veramente l’anno.