Calciomercato.com

  • AFP/Getty Images
    Sassuolomania: Berardi, gli esempi sono Bernardeschi e Pellegrini

    Sassuolomania: Berardi, gli esempi sono Bernardeschi e Pellegrini

    • Luca Bedogni
    Dopo aver visto le partite dell'Italia Under 21 contro Germania e Spagna facendo particolare attenzione ai giocatori neroverdi coinvolti, ho provato delle emozioni contrastanti. E contrastanti, in effetti, sono state le prestazioni di Pellegrini e Berardi. Non tanto da un punto di vista tecnico, quanto per mentalità.

    Il centrocampista sembra ormai maturo per il grande salto. La Roma lo attende giustamente a braccia aperte, come si attendono i figli partiti per l'Erasmus, di ritorno da cittadine sperdute ma comunque virtuose e dai nomi impronunciabili. Contro la Spagna, poi, dopo il rosso di Gagliardini, Pellegrini è stato quasi eroico. Quanto ha corso! La sua crescita è davvero continua e impressionante, ha ragione Di Francesco. (Ma anche noi lo abbiamo ripetuto da tempo qui sopra). Così dispiace e fa piacere al tempo stesso, perdere questo ragazzo. Dispiace perché non vedremo più le sue giocate da vicino, i tiri dal limite, i lanci, i recuperi in scivolata arpionando il pallone da dietro; fa tuttavia anche piacere perché da una parte, cito Carnevali, "vuol dire che il Sassuolo ha lavorato bene", dall'altra significa che il ragazzo potrà completare il suo percorso di calciatore. Chissà che non diventi un punto di riferimento della Nazionale maggiore: le qualità morali ci sono. Con ciò, va ricordato però che la fortuna ha soffiato spesso a suo favore. Sarebbe cresciuto così senza tutti quegli infortuni che hanno colpito i suoi compagni di reparto? Con un Missiroli al cento  per cento, e Duncan e Magnanelli? Un'altra domanda sorge spontanea: sarebbe titolare oggi, nel Sassuolo di Bucchi, ferme restando le presenze di Missiroli e Duncan? Forse sì, talmente è migliorato. Prendiamo il gol di Bernardeschi contro la Germania: quel pallone prezioso lo recupera proprio lui su Dahoud, in scivolata, andando a pressare efficacemente. Ma ecco che non si fa in tempo a gioire per un neroverde in azzurro, che l'altro ne combina una delle sue. Per di più nello stesso frangente, quasi. 

    Berardi: ancora? Cosa diavolo ti è preso in quel momento, quando hai spinto contro la rete Stark a gioco fermo? Per recuperare il pallone in fretta dentro al sacco? Questa non è più ingenuità, si chiama in un altro modo. Gagliardini almeno, dopo l'espulsione penalizzante contro la Spagna, ha chiesto scusa ai compagni. Tu? Che fai, Berardi? Ti escludi dai grandi eventi per delle sciocchezze, dando l'impressione di non accorgertene nemmeno. Difatti è andata proprio così, la squalifica ricevuta non ha permesso a Di Biagio di usufruire del tuo talento contro la Spagna. Dobbiamo far finta di niente? La realtà è che non si fa in tempo ad apprezzarti come giocatore, che subito tradisci. Vorremmo riporre in te maggior fiducia, e lo affermo pensando istintivamente al Sassuolo, ma soprattutto- a mente lucida e più razionalmente- alla Nazionale, visto che la Roma bussa forte.

    Bernardeschi, in confronto, al momento è di un'altra categoria, un altro spessore. E' stato lui il trascinatore, lui il leader degli azzurrini. Avanti di questo passo sarà Bernardeschi a guadagnarsi una maglia per il mondiale russo, non Berardi. Quando invece è evidente che potrebbero ottenerla entrambi.           

    Altre Notizie