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    Sassuolomania: Berardi al bivio, come Ercole

    Sassuolomania: Berardi al bivio, come Ercole

    • Luca Bedogni
    A Napoli, nel Museo nazionale di Capodimonte si trova un celebre dipinto di Annibale Carracci, l’Ercole al bivio. Il quadro raffigura il tema della scelta tra due vie antitetiche e si ispira all’altrettanto famosa favola moralistica di Prodico di Ceo, un sofista del tempo di Socrate. In piedi, accanto all’eroe seduto e pensoso, da una parte sta la personificazione della Virtù, dall’altra quella del Vizio. Due splendide donne, naturalmente. Quale sentiero sceglierà il mitico Ercole? Quello in salita che conduce a Pegaso, simbolo di ascensione spirituale, o quello piano e fiorito dove compaiono giochi e oggetti che alludono ai piaceri della vita? La risposta è scontata, avendo il quadro e il raccontino che lo ha preceduto un chiaro intento pedagogico. 

    Ma questa è solo un’immagine che mi è venuta in mente dopo aver letto le parole di Lady Berardi relative al futuro del suo compagno campione d’Europa: “Ormai per Domenico è ora di spiccare il volo, deve provare a giocare per una grande squadra che lotta per traguardi importanti”. Quel volo da spiccare è Pegaso, il cavallo alato. Mentre il verbo ‘lottare’ richiama invece quella specie di spada, il parazonio, che la Virtù nel quadro imbraccia con la sinistra. Senza forzare troppo il paragone, anche per non scadere nel ridicolo, Berardi al bivio adesso un po’ ce lo vedo. E non tra Virtù e Vizio, perché come potremmo identificare nel Sassuolo la strada più facile? Non è affatto facile, oggi, per un giocatore lanciato e chiacchierato come Berardi rimanere al Sassuolo. Specialmente dopo l’addio di De Zerbi che, per primo, ha tracciato e indicato il sentiero verso qualcosa di più alto. Non si può trascurare l’esempio del mentore, o per lo meno l’ascendente inevitabile esercitato dal tecnico bresciano, il quale ha contribuito alla rinascita di Berardi stesso. Nel calcio, stando a sentire i più, il bivio si colloca tra la possibilità di vincere trofei e quella di non vincerli. Berardi diciamo che è appena sceso da un giretto su Pegaso. Adesso è dura tornare a sedersi su quel masso a far finta di pensarci su. È più che comprensibile, anzi legittimo, forse addirittura giusto.

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