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Sassuolomania: ben venga l'umiltà, se è all'avanguardia
Poi, sul campo, si deve prevedere ogni smentita; l'eventuale turnover non cambierà le virgole del bel gioco ritrovato dai giallorossi nel posticipo, contro l'Inter, sarà sempre la solita, lei, la capitale. Consapevoli di tutto questo, cominciamo a fabbricare un macchinario difensivo ingannevole, ideato ad hoc per ostentare paura, ma che in realtà funziona solo per far male in contropiede. Dalla paura sboccia l'ardimento, si sa. Le nostre tre punte (da segnalare il rientro di Zaza) saranno l'avamposto, non necessariamente i finalizzatori, perché una macchina da contropiede che si rispetti esige transizioni complesse, interscambi continui e intelligenti.
Prezioso, allora, il sostegno delle mezzale (sto pensando a Taider...) e dei terzini, i nostri droni invisibili e armati, gli inserimenti dei quali serviranno a pianificare e moltiplicare le vie del contrattacco, alla prima sbavatura della Lupa. E sbaverà, tranquilli. Insomma, non avremo la gestione del pallone, questo è evidente, cosa che non ci capita da un po'. Buono a sapersi. Sia la squalifica di Magnanelli (a proposito, chi sarà il sostituto? Chibsah? Missiroli? Ci manca un altro regista: prendere nota), sia la natura dell'avversario, il suo tasso tecnico ci costringono a programmare una gara di fatiche, a sognare in ritirata. D'accordo. Basta settarsi un pochettino: ben venga l'umiltà, se è all'avanguardia.