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Sarri si arrende alla Juve: Dybala è libero, il tridente è realtà
LA CONFESSIONE - “I tre davanti oggi hanno fatto bene, Cuadrado era quello che doveva adeguarsi ai movimenti di Paulo e l'ha fatto bene, aspettiamo verifiche più importanti. La squadra fa bene a cercare ad uscire da dietro, a volte si prende dai rischi. Lo stadio può reagire in qualsiasi modo, è abituato bene ed è esigente, io la prima volta che ho giocato con il Real sono rimasto stravolto perché al primo passaggio il Bernabeu viene giù. È il segno di quanto questi tifosi siano abituati bene”. E ancora: “Siamo in evoluzione, a volte facciamo un passo avanti e uno indietro, speriamo che oggi rappresenti una nuova progressione in avanti, stiamo cercando di cambiare il modo di giocare in una squadra che per tanti anni ha vissuto il calcio in modo diverso”. Ma soprattutto: “Questa è una squadra con certe caratteristiche, non giocherà mai come le mie squadre del passato. Mi devo adattare, nel passato non avrei mai dato la libertà offensiva che ho dato a Dybala oggi”. Appunto. Quella rivoluzione invocata, forse non sarà mai una vera rivoluzione. Qualche cambiamento c'è, soprattutto in fase di non possesso (non ancora assimilato in maniera virtuosa) e in costruzione del gioco. A cambiare però è sostanzialmente Sarri, lo dovrà fare sempre di più. Altro che Sarrismo.