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Napoli, Sarri: 'Pronti a prenderci lo scudetto. Futuro? Spagna o Francia. Era fatta col Milan, poi...'
LA GAVETTA- "Se mi fossi fatto condizionare da tutte le critiche che ho ricevuto, non avrei continuato. Invece ho avuto la forza di rialzarmi ogni volta che ricevevo uno schiaffo. Certo, se mi avessero detto dieci anni fa che avrei giocato in Champions League, avrei sorriso. E invece eccomi qui"
SUL FUTURO ALL'ESTERO- "Mi piacerebbe. Se dovessi scegliere ora mi intrigano Spagna e Francia"
LO SCUDETTO- "Toppo presto per dirlo, ma se tutti noi abbiamo deciso di continuare con il Napoli è perché sappiamo di poter dare di più dello scorso anno. Non mi piace fare calcoli inutili, mi muovo sempre per logica e questa oggi mi dice che possiamo andare avanti meglio. Le gerarchie del campionato probabilmente cambieranno, le due milanesi non potevano stare a guardare ancora e si stanno attrezzando. Mi incuriosisce il lavoro che Spalletti farà all’Inter. A noi toccherà non farci trovare spiazzati"
SUL RAPPORTO CON DE LAURENTIIS- "Il presidente va accettato per quello che è. Ho scelto di interpretare il suo modo di essere e ho capito che le sue reazioni sono momentanee. Basta lasciarlo sbollire e la scena cambia. Ho iniziato con lui in un momento in cui mi volevano diverse squadre e quando tutto sembrava fatto col Milan, è stato lui a fare la scelta più rischiosa e mi ha voluto al Napoli"
SUL MERCATO AZZURRO- "Resto un uomo di campo, non potrei permettermi di sprecare energie per fare altro. Sia a Empoli che a Napoli ho avuto la fortuna di confrontarmi con direttori sportivi come Carli e Giuntoli dei quali ho stima e fiducia. Il mercato non mi interessa e non mi piace". E sul portiere spagnolo Pepe Reina: "Quando sono iniziate a circolare voci su di lui, molti giocatori mi hanno chiamato dalle vacanze, volevano notizie. Capisci così quanto Pepe sia un punto di riferimento per questo gruppo e anche per me"
SUL CALCIO ITALIANO- "Siamo rimasti indietro. Andare a giocare all’estero è imbarazzante dal punto di vista delle strutture. Trovo inconcepibile che qui in Italia non vengano destinati soldi per migliorare i nostri strumenti di lavoro. Che i nostri campi siano i peggiori è un fatto oggettivo. Che il 98% dei giocatori si innervosisce a giocare alle 12.30, è una verità. Dico quel che penso, soprattutto dopo una vittoria. Senza retropensieri"
LA CHIOSA SUL VAR- "Vorrei prima capire chi vede le immagini, chi decide se devono darmi un rigore contro o a favore"