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Sarri: 'Milinkovic? Una risorsa per me, un problema per la società. Giuntoli? Purtroppo sistemerà la Juve...'
KOULIBALY - Sarri ha poi commentato la decisione di Kalidou Koulibaly, suo giocatore ai tempi del Napoli, di lasciare il Chelsea per accettare la ricca offerta la ricca offerta dell'Al-Hilal: "Ho letto che prende 90 milioni per tre anni, è un qualcosa che deve prendere in considerazione. Sistema la famiglia per generazioni".
BERARDI - A Sarri piacerebbe allenare Domenico Berardi? Il tecnico risponde: "È un giocatore del Sassuolo. È uno dei calciatori che mi piacerebbe allenare, così come ce ne sono tanti altri. Nel Sassuolo ce ne sono tanti di giocatori che a me sarebbe piaciuto allenare. Per esempio Frattesi, Maxime Lopez è un giocatore che mi intriga. È sempre stata una squadra che per filosofia ha avuto dentro due o tre giocatori che a me piacevano. Se parli di Berardi io devo fare un passo indietro perché ho troppo rispetto del Sassuolo per parlare di Berardi".
MILINKOVIC - Capitolo Sergej Milinkovic-Savic, Sarri spiega: "Problema o risorsa? È un problema per la società, è chiaro che per me potrebbe essere una risorsa. Dipende tutto da quanto il ragazzo è coinvolto dalla situazione. Un Milinkovic con la testa libera è un giocatore di livello straordinario. È un giocatore che con noi tra gol e assist in due stagioni ha creato una quarantina di situazioni. Quindi si sta parlando di un giocatore straordinario che ora ha una vicenda contrattuale che non so a che conseguenze possa portare. È un problema societario, è una risorsa tecnica, però poi lì si va in una scelta che è puramente societaria".
IL NUOVO ATTACCANTE DELLA LAZIO - Quali caratteristiche deve avere? "Dipende dalle situazioni che sono in divenire. Se noi abbiamo la necessità di tenere sempre Felipe da attaccante esterno è chiaro che deve arrivare un giocatore più pronto. Se noi abbiamo attaccanti esterni in buon numero, è chiaro che possiamo prendere anche un giovane da tirare su e nel frattempo si può utilizzare qualche volta Felipe anche da attaccante centrale, cosa che tra l’altro ha fatto anche bene durante questa stagione. Queste situazioni vanno viste sempre nel complesso della rosa che ti sta venendo fuori".
TORREIRA - Sarri parla poi di Lucas Torreira: "L’ho visto che benissimo alla Sampdoria, l’ho visto bene alla Fiorentina. È un giocatore che in Italia ha fatto bene".
GIUNTOLI ALLA JUVE - Cristiano Giuntoli è l'uomo giusto per la Juventus? Sarri non ha dubbi: "È l’uomo giusto per questo momento storico della Juve. Devono ricostruire e Cristiano è un fenomeno in queste situazioni. Penso sia il momento giusto per andare alla Juve, purtroppo per noi Lazio metterà a posto la situazione. Non so la velocità dell’approccio, so che alla fine risolverà la situazione. Tre qualità di Giuntoli? Giuntoli ha delle qualità importanti, la più importante è il coraggio. Non si fa il problema di mettere sul mercato un giocatore importante e dall’altra parte prendere uno sconosciuto. Questa è sempre stata la sua grandissima forza: il coraggio unito alla competenza che ha lui, che ha anche un grande collaboratore come Beppe Pompilio, lo porta a fare grandi cose".
CHIESA E VLAHOVIC - Sarri si sofferma anche su Federico Chiesa e Dusan Vlahovic: "Prima o poi torneranno a fare stagioni di alto livello. Sono ragazzi che hanno tanta qualità, possono sbagliare una stagione, ma torneranno presto sul loro livello".
COSA SI E' INCEPPATO IN ALLEGRI? - Sarri parla poi del collega bianconero, Massimiliano Allegri: "Un allenatore di questo livello può star fermo anche due anni però ci sono situazioni che ti servono anche per ricaricarti. Massimiliano mi sembra che quest’anno ha dovuto gestire una stagione con delle difficoltà enormi, tra infortuni e tutto quello che è successo intorno alla Juve è chiaro che si è trovato in una situazione di estrema difficoltà. È un anno che non va preso troppo in considerazione. Valutazioni diverse a livello mediatico tra me e Allegri? Penso che sia cambiato anche il contesto. In quel momento lì la Juve veniva da otto scudetti di fila, aveva fatto due finali di Champions e tutti pensavano fosse naturale vincere lo scudetto e andare avanti in Champions. A me è stato rimproverato un percorso in Champions dove ho fatto sei vittorie, un pareggio a Madrid (contro l’Atletico, ndr.) e una sola sconfitta, che con le regole di oggi saremmo andati a supplementari. Con una squadra considerata scarsa, ma che se non ricordo male il turno dopo ha mandato fuori il Manchester City. Però in quel momento la visione della Juventus era che dovesse essere il top d’Europa, in maniera non del tutta logica, perché all’epoca era decima o undicesima per monte ingaggi e per fatturato in Europa".
RIVALITA' CON MOURINHO - Sarri si concentra poi sulla rivalità con José Mourinho: "Io personalmente non la sento. L’ho sempre detto, a me è una persona che rimane anche simpatica. Nelle rare volte che ci ho parlato è una persona intelligente: in un Chelsea-Manchester United è successo anche qualcosa di cui si poteva approfittare e non l’ha fatto. Per questo io ho grande rispetto per lui".
OSIMHEN - Cosa farebbe Sarri al posto di Victor Osimhen? "Non lo so. Quello che so certamente è che quello che ha trovato a Napoli non lo troverà più durante tutta la sua carriera. Napoli è un’esperienza unica, esaltante, particolare, in una città che ti fa sentire qualcosa di particolare. Ti fa sentire anche responsabilità, però ti fa sentire anche affetto, amore nei confronti tuoi e della squadra. Partecipazione totale a quelle che sono le sorti della squadra. Osimhen farà le sue scelte, io so poi che quello che ha vissuto a Napoli farà tanta, ma tanta fatica a ritrovarlo".