AFP/Getty Images
Sansone, l'anti-Juve: 'Baggio, Zola e Pirlo spiati su YouTube'
Torniamo indietro di qualche ora e la rivediamo?
"Da sinistra da noi calcia un destro, quindi io. Ho detto a Berardi: “Asciugami la palla”. Il campo era bagnato e, quando è così, il pallone non si alza. Lui me l’ha messo lì e io mi sono fidato. Ho fatto i miei cinque passi e ho tirato".
Cinque passi?
"Ho studiato Baggio, Pirlo, Zola su YouTube e ho visto che prendevano una rincorsa di 4-5 passi. Con il tempo l’ho cambiata: prima era di lato, alla Beckham, adesso in diagonale. Comunque non ho guardato né Buffon né la barriera, tanto si sa che alla Juve sono tutti alti. Ho immaginato il movimento, poi sono partito".
Poteva venire peggio…
"Ho capito che era partita bene, ma così bella non pensavo. Era perfetta, una punizione così te la sogni. Mi ha cercato anche la Bbc".
Confermato: Sansone fa pochi gol ma pesanti. "Ricordo una volta, col Crotone: tre-quattro occasioni clamorose, tutte sbagliate. Non sarò mai uno da 15-20 gol ma li segno pesanti e belli. Solo al Bayern, da bambino, ero capocannoniere".
Qualcuno ha scoperto ora Sansone. Che cosa deve sapere?
"Che sono una testa dura e voglio sempre aver ragione. Però è di famiglia, siamo tutti così. Ho un golden retriever di 40-45 chili, sono un po’ introverso ma gentile, educato, umile. A volte non credo al cento per cento in me e questo mi frega".
In che senso?
"Quando gioco per divertirmi, gioco meglio. A volte invece la tensione mi blocca, penso troppo. Nella vita invece no, sono istintivo: cuore e pancia, non testa".
Un esempio di scelta vincente fatta di pancia.
"Nell’estate 2013 avrei dovuto firmare col Sassuolo ma ho fatto saltare tutto. Avrei guadagnato di più ma sentivo che dovevo restare a Parma. Sono venuto qui sei mesi dopo. Mi è successo anche col Bayern".
Calma, come si fa a dubitare del Bayern?
"Mi volevano, ma io giocavo col Neuperlach, una squadretta con 2-3 tedeschi, un italiano che ero io e poi tutti turchi, afghani, stranieri vari. Stavo bene, quindi avevo mille dubbi. Mia mamma mi ha detto: “Dormici una notte”. Mi sono svegliato e ho deciso: vado".
Com’era la vita in Germania?
"Bella, a casa si parlava di tutto: italiano, tedesco, dialetto salernitano. Quando scherzando mi dicono “terrone” io rido, papà è del Sud Italia e mamma della Baviera, cioè del Sud della Germania. Terrone due volte".
Sì, ma il calcio?
"Sono stato anche al Monaco 1860, a otto anni. Mi hanno scartato perché ero il più piccolo, ci sono rimasto malissimo. Al Bayern è andata meglio, mi sono allenato anche con Klinsmann, Heynckes, Van Gaal".
Com’è Van Gaal? "Un grande insegnante e un dittatore. Si mangiava in quattro tavoli da otto, lui voleva che ci si alzasse per prendere da mangiare in ordine, un tavolo alla volta. Finché non eravamo tutti serviti, non si cominciava. Ricordo un’amichevole contro il Fortuna Sittard: io e il Principito Sosa sulle ali, Muller e Klose di punta".
Torniamo a oggi. Che combinerà il Sassuolo? Chi vincerà lo Scudetto?
"Spero si salvi presto, poi vediamo. Spero anche che Berardi rimanga a lungo qui, magari con me, in un Sassuolo diventato grande squadra. Per lo scudetto Roma o Napoli, con Higuain capocannoniere".
Sansone è da Nazionale?
"Non è un’ossessione ma penso di poterci stare".
Però i minuti in campo sono diminuiti. Perché?
"In realtà sembra che io giochi meno perché ci alterniamo ma ho il mio spazio, va bene così e con la Juve ho anche segnato. Per fortuna mi ero messo al fantacalcio".
Che cosa?
"Il fantacalcio, gioco con cugini e amici. A inizio settimana volevo vendermi, ho già Bacca, Klose, Gabbiadini e Rossi. Lo stavo anche per scrivere qui, nella chat del fantacalcio".
A proposito, come si è rotto quello schermo? "Il 15 febbraio, stavo preparando la proposta di matrimonio a Vanessa, la mia fidanzata, e mi è caduto. Non lo aggiusto, è storico così".