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    Sanremo, Aka 7even a CM: 'Io sul palco come Cavani, tifo Napoli e grazie alla musica non mi sento più solo'

    Sanremo, Aka 7even a CM: 'Io sul palco come Cavani, tifo Napoli e grazie alla musica non mi sento più solo'

    Una birra per festeggiare la vittoria dell'Italia all'Europeo. Nulla di strano, se non fosse che Aka 7even è astemio: "Ma avevo promesso che l'avrei bevuta in caso di vittoria finale. E sono stato di parola - ha raccontato nella round table alla quale abbiamo partecipato - Per fortuna poi però sono andato a dormire subito". Questi giorni, invece, il sonno svanisce e lascia spazio alle emozioni. Carico a mille quando deve salire sul palco di Sanremo, anche a mezzanotte: "Non mi importava di esibirmi tardi, avevo talmente tanta adrenalina che ero concentrato solo a dare il massimo. La tensione era molta, quello sì. Ho iniziato a pregare tanto, e sono felice per com'è andata". 

    Sul palco ha lanciato messaggi per il FantaSanremo.
    "Per me è una cosa divertentissima, e spero possa divertire anche gli altri. Sono un tipo molto autoironico".

    Che rapporto ha con il calcio?
    "Mi piace molto, inoltre mio fratello allena una squadra provinciale e ha da poco preso il patentino Uefa B. Spero che possa coronare il suo sogno di diventare allenatore ad alti livelli".

    Per quale squadra tifa?
    "Napoli, anche se sono un tifoso sportivo".

    Giocatore preferito?
    "In assoluto dico Cavani, un calciatore che quando giocava con noi mi emozionava sempre. Mi ricorda il modo col quale vado sul palco. Nella rosa di oggi scelgo Mertens, è entrato nel cuore dei tifosi adottando lo stile di vita napoletano".

    Cosa ricorda dei Festival visti da spettatore?
    "Era il momento in cui mi riunivo con la mia famiglia e passavamo ore e ore a guardarlo tutti insieme".

    Cosa si porterà dietro da quest'esperienza?
    "Mi ha aiutato a sentirmi accettato dagli altri. Volevo venire qui per mandare un messaggio importante, sentivo il dovere di dovermi esporre e questa è la location perfetta".

    Ha raccontato di un periodo nella vita che si è sentito particolarmente solo.
    "E' normale quando non ti accetti. Anche quando sei insieme ad altre persone ti senti solo, non stavo bene con me stesso. E così ho sentito il bisogno di scrivere musica".

    Come ha superato la difficoltà nell'accettarsi?
    "Con l'aiuto della famiglia e della musica, che per me è la terapia per eccellenza. Spero che il mio brano possa arrivare a più persone possibili e aiutare tutti".

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