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Sané, un baby fenomeno al Bernabeu
IMPATTO IMMEDIATO - Roberto Di Matteo lo ha gettato nella mischia al 30' del primo tempo per sostituire l'infortunato Choupo-Mouting. Un cambio disperato che sapeva quasi di resa. Al momento dell'ingresso in campo Sané non aveva anccora giocato un minuto in Champions League. Il pubblico dello Schalke lo aveva visto all'opera solo in Bundesliga, ma poco importa. Il 19enne nato a Essen, in Germania, entra con la sfrontatezza e il coraggio dei più grandi. La storia del Madrid non lo spaventa. Il ragazzo affronta i propri marcatori sempre a testa alta. Con il passare dei minuti scalda il suo sinistro e al 57' raddrizza la gara con un bolide che vale il 3-3. Dopo il sorpasso firmato Huntelaar, i tedeschi ci credono e vanno a un passo dal clamoroso 5-3 con un'altra rasoiata mancina del giovane trequartista, neutralizzata in tuffo da Casillas. Lo Schalke non riesce nel colpaccio, ma torna a Gelsenkircken con la consapevolezza di avere in casa una nuova stella.
LEO E IL PING PONG - Dopo Draxler e Meyer la società tedesca è pronta a lanciare nel grande calcio un altro piccolo genio. L'anno scorso Sané ha trascinato la selezione Under 19 del club fino alle final four della UEFA Youth League. I sogni del club della Ruhr vengono però spezzati in semifinale dal Barcellona di Munir. Il trequartista classe '96 è cresciuto in una famiglia di sportivi: papà Souleymane ha giocato nella Nazionale senegalese ed è stato eletto miglior calciatore della storia del Wattensheid, mentre mamma Regina era una ginnasta. Ha scelto di rappresentare il Paese della madre - la Germania - ma dato che possiede anche il passaporto francese, è ancora in tempo per cambiare idea. Anche i fratelli Kim (1995) e Sidi (2001) sono di proprietà dello Schalke. Per Leroy però non esiste solo il calcio. Ha una passione sfrenata per il ping pong, ma il suo idolo rimane comunque Lionel Messi.