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    Sanabria e il Toro fermano la Juve: ora la Champions è più dura. Col Napoli sarà spareggio

    Sanabria e il Toro fermano la Juve: ora la Champions è più dura. Col Napoli sarà spareggio

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    E’ stato un derby vero, giocato e combattuto, ma è stato soprattutto un Toro vero, di quelli che non si piegano. I granata hanno sfruttato le armi che la storia ha loro consegnato, la grinta, la rabbia, l’orgoglio, ma sono state preziose anche le idee di Nicola, che ha costruito un centrocampo compatto e organizzato, dove Bentancur e Danilo hanno avuto la peggio. La Juve si è dovuta fermare sul 2-2, poteva far valere l’evidente differenza tecnica ma c’è riuscita raramente, commettendo errori imperdonabili in occasione dei due gol di Sanabria, il grande protagonista di questo derby. Prima di lui, solo tre stranieri del Torino erano stati capaci di segnare più di un gol nella stessa partita in A contro la Juve, Casagrande nel ‘92, Combin nel ‘67 e Jeppson nel ‘57. Il paraguayano è in ottima compagnia. Non solo: l'ultimo giocatore del Toro ad aver segnato una doppietta nel derby in Serie A era stato Marco Ferrante nel marzo 2000, oltre vent’anni fa, ma il Torino venne sconfitto 2-3. Questa doppietta vale di più, tanto di più.

    LE PREMESSE - Torino e Juventus avevano cominciato a giocare con pressioni diverse. La sconfitta del primo pomeriggio del Cagliari aveva messo i granata in una condizione leggermente meno pesante e ora, con una partita in meno, hanno due punti in più dei sardi. Al contrario, la Juventus doveva giocare anche contro le vittorie del Napoli (+1) e dell’Atalanta (+3), così all’inizio del derby i campioni d’Italia erano fuori dalla zona-Champions e con questo pareggio ci sono rientrati per un pelo, proprio accanto al Napoli. La conquista del 4° posto si è fatta più complicata e ora la sfida del 7 aprile fra Pirlo e Gattuso diventerà un vero e proprio spareggio.

    TUTTO CHIESA - Con queste premesse, la Juve ha cominciato subito ad attaccare, soprattutto a sinistra con forza e velocità, la forza e la velocità di Federico Chiesa che ha annientato Vojvoda e messo in crisi Izzo. Prima occasione: assist dell’ex viola per Morata con respinta di Sirigu. Seconda: cross di Cuadrado da destra, assist di testa di Ronaldo, mezza rovesciata di Chiesa alta di poco. Terza: Ronaldo, Chiesa, botta secca e respinta di Sirigu. Poi il gol, favorito dalla leggerezza della difesa granata: attacco di Chiesa, appoggio a Morata, restituzione della palla all’esterno bianconero dentro un corridoio ampio e vuoto, con Vojvoda e Izzo fuori causa, sinistro di Federico e palla fra le gambe di Sirigu.

    IL RECUPERO DEL TORO - Va detto che in mezzo a questi fuochi d’artificio della Juventus anche il Torino si era fatto vedere, e con pericolosità, dalle parti di Szczesny, prima con una conclusione fuori di poco di Mandragora dalla distanza, poi con un contatto dubbio in area bianconera di De Ligt su Belotti, dopo una palla rubata (ad Alex Sandro) e crossata da Rincon. Ma è stato dopo aver preso il gol che il Torino è entrato pienamente in partita mettendo la Juve in difficoltà. Alex Sandro ha murato il tiro di Rincon che altrimenti avrebbe segnato e 5 minuti dopo è arrivato il pareggio di Sanabria e anche in questo caso c’è stato chi, come Cuadrado, ha peccato di superficialità. Il colombiano ha perso tempo a protestare per una rimessa laterale invertita mentre il Toro proseguiva l’attacco sulla sua fascia, così Verdi ha fatto partire il suo sinistro (respinto di petto da Danilo) in piena libertà, sulla ribattuta si è avventato Mandragora, altra sventola del regista granata, respinta corta e centrale di Szczesny, Sanabria ha bruciato Alex Sandro e di testa ha pareggiato.

    LE IDEE DI NICOLA - Il Torino era messo bene in campo. Passata la bufera del primo quarto d’ora, la disposizione del centrocampo granata ha creato non pochi problemi alla Juve. Nel trio centrale non era Verdi il vertice avanzato ma Mandragora il vertice arretrato su cui Morata faceva un controllo leggero, però Mandragora (come si è visto in occasione dell’1-1) accompagnava quasi sempre l’azione d’attacco e poteva arrivare in fondo senza marcatura. Sul piano tattico, un errore di Pirlo, peraltro l’ex friulano stava giocando una bella partita. Alla sua destra Rincon riusciva spesso a trovare la posizione alle spalle di Bentancur, mentre a Verdi veniva concessa sempre un po’ di libertà da Danilo. Bello davvero il duello Ansaldi-Cuadrado, una volta meglio l’argentino, la volta dopo meglio il colombiano.

    ERRORI? NO, ORRORI - La Juve ha ripreso a spingere nel finale del primo tempo con un colpo di testa di Morata respinto da Sirigu e un destro di Chiesa, nettamente il migliore dei suoi, uscito di poco. Ma dopo 14 secondi dall’inizio della ripresa il Torino ha ribaltato il risultato grazie a due errori/orrori di Kulusevski e Szczesny. Il primo ha lanciato Sanabria con un folle passaggio indietro da metà campo, il secondo ha preso il gol del paraguayano sul suo palo, pur toccando la palla, anzi, l’ha proprio spinta dentro. A questi livelli è difficile concepire qualcosa del genere.

    IL 2-2 DI CR7 - La Juve si è rovesciata nella metà campo del Torino e dopo un’ora trascorsa ai margini si è visto finalmente Ronaldo con un colpo di testa dei suoi (quelli con sospensione interminabile) deviato in angolo da Sirigu. La squadra di Nicola è rimasta compatta, anche se tutta dietro. Belotti lavorava da... capitano, facendo ripartire il Torino. CR7 ha avuto un’altra occasione di testa, un minuto dopo la sostituzione di Rincon con Lukic, sostituzione dovuta all’ammonizione (per proteste...) del venezuelano. Pirlo ha cercato di aumentare la tecnica con Bernardeschi al posto del peggiore in campo, Kulusevski, e Ramsey per Danilo. Il Toro, però, continuava a ripartire e una volta c’è riuscito con una giocata spettacolare di Verdi. E’ uscito Belotti, stremato, per dare spazio a Zaza. Altra occasione, non semplice, per Ronaldo. Che alla fine ha piazzato la zampata buona, a 10' dalla fine, con un cross di Bernardeschi rifinito di testa da Chiellini. Per il guardalinee Meli il gol era da annullare per fuorigioco dello stesso CR7, ma Mazzoleni al Var ha tirato le righe e le righe hanno detto che il gol era buono.

    IL PALO DI BENTANCUR - La Juve ha continuato l’assedio e Bentancur ha centrato il palo con una botta da fuori deviata da Sirigu. Il Toro ha rotto l’accerchiamento ed ha costruito quattro occasioni sfruttando lo spazio a disposizione. La prima non ha avuto fortuna, la seconda è stata conclusa da Lukic (entrato molto bene in partita) e parata da Szczesny, sulla terza (colpo di testa di Sanabria) Szczesny si è fatto perdonare almeno in parte con una deviazione oltre la traversa e ancora Szczesny è stato bravo a deviare in angolo una punizione di Baselli. Nel finale Bernardeschi ha provato a fregare Fabbri buttandosi in area granata e beccando un meritatissimo giallo per simulazione, l’ammonizione più sgradevole in una partita di calcio.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO

    TORINO  -  JUVENTUS  2-2
    (13' Chiesa [J], 27' e 46' Sanabria [T], 79' C. Ronaldo [J])

    Toro (3-5-2): Sirigu; Izzo, Bremer, Buongiorno; Vojvoda, Rincon (65' Lukic), Mandragora, Verdi (87' Baselli); Sanabria, Belotti (72' Zaza). A disp: Ujkani, V. Milinkovic-Savic, Gojak, R. Rodriguez, Bonazzoli, Murru, Nkoulou, Ferigra, Linetty. All. Nicola 

    Juve (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro (87' Rabiot); Kulusevski (71' Bernardeschi), Danilo (71' Ramsey), Bentancur, Chiesa; Morata, C. Ronaldo. A disp: Pinsoglio, Israel, Di Pardo, Dragusin, Frabotta, Fagioli, F. Correia, De Marino. All. Pirlo

    Arbitro: Michael Fabbri

    AMMONITI  Ansaldi (T), Rincon (T), Cuadrado (J), Sanabria (T), Bernardeschi (J)

    NOTE Ci sarebbe anche un cartellino giallo a Mandragora, poi tolto grazie a una segnalazione da fair play di Bentancur

     

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