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San Siro non si tocca, la Soprintendenza conferma il vincolo: gli scenari per Milan e Inter
LA DECISIONE - “Nel 2026, in occasione delle ipotizzate fasi di demolizione dello stadio, la struttura del secondo anello avrà raggiunto il requisito della vetustà (>70 anni) e ricadrà nel regime di tutela de iure. Pertanto si dovrà procedere con una verifica dell’interesse culturale. Alla luce dell’eccezionalità che caratterizza il procedimento in itinere e delle esigenze di pianificazione da parte delle squadre e dell’amministrazione locale, il Comune di Milano, con la lettera che si riscontra, ha richiesto questa Soprintendenza una valutazione in via anticipata dell’interesse culturale del secondo anello dello stadio da sottoporre alla successiva valutazione della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Lombardia”.
“Tenuto conto dei fatti sopra delineati, questo Ufficio, viste le ricerche bibliografiche effettuate ed eseguito ulteriore sopralluogo in data 12.06.2023, nell’accogliere la nota di richiesta del Comune di Milano, ritiene di potere comunicare, in via anticipata, l’impossibilità di negare la sussistenza di un interesse culturale semplice del secondo anello in vista della futura verifica, con le seguenti motivazioni:
Il secondo anello presenta una soluzione strutturale costituita da 132 portali che, coi relativi costoloni a sbalzo, costituisce l’ossatura che sostiene le gradinate, le scale, le rampe di accesso, i ripiani e le passerelle di servizio. Di particolare interesse è il disegno dei portali, che hanno la forma di due braccia tese in diagonale (l’una al di sopra delle gradinate del primo anello, l’altra al di fuori del vecchio muro perimetrale dello stesso), denominate nel gergo di cantiere, rispettivamente, “elefante” e “giraffa”. Nella struttura le scale hanno uno sbocco a “vomitorio”, una componente dello stadio classico. La rilevanza architettonica del secondo anello risiede nella capacità degli autori (Ing. Ferruccio Calzolari, Arch. Armando Ronca) di “tradurre i vincoli tecnici in espressività, e [lo stadio] aveva acquisito quell’aspetto fortementfortementee caratterizzato dalle rampe avvolgenti la costruzione in fasce plastiche di aggetti e rientranze e in alternanze di chiari e di scuri. Le stesse [rampe] assumono un suggestivo significato simbolico, portando la folla, vera protagonista delle architetture degli stadi, fin sulle pareti e trasformano le ordinarie murature in luoghi vissuti di percorsi dinamici” [Selvafolta, O., San Siro: la “Città dello Sport”,, in Sermisoni, S. (a cura di), San Siro. Storia di uno stadio,, Electa, Milano 1989, p. 66].
Con la costruzione del secondo anello, per San Siro, finalmente, si completa l’immagine di vero e proprio stadio, che non aveva mai posseduto dalle origini (in rapporto a quelli contemporanei di Torino, Genova, Bologna e Firenze), forma che si era appena profilata soltanto con il primo ampliamento del 1937-39. E’ evidente, quindi, dalle immagini storiche, come lo stadio fosse organicamente compiuto con la costruzione del secondo anello ancora quasi totalmente visibile e fruibile sotto le sovrastrutture del terzo anello e della copertura”.
“Per quanto premesso, questa Soprintendenza ritiene che, per il secondo anello, possano sussistere i requisiti di interesse culturale semplice necessari per una verifica positiva ai sensi degli artt. 10 e 12 del DLgs n. 42/2004 e successive modifiche”.
GLI SCENARI FUTURI – Milan e Inter dovranno dunque costruire le loro nuove dimore lontano da Milano, con le ipotesi San Donato (per i rossoneri) e Rozzano (per i nerazzurri) come le più indicate attualmente. Seppur il Meazza potrà essere ristrutturato e ammodernato, le due società hanno già fatto sapere che tutto ciò non sarà possibile a loro spese, viste le difficoltà d’adeguamento rispetto alle esigenze delle attuali normative vigenti.