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    San Siro non è al sicuro: può ripartire l'iter sul referendum per la demolizione

    San Siro non è al sicuro: può ripartire l'iter sul referendum per la demolizione

    • Redazione CM
    Il futuro di San Siro non è salvo: può ripartire l'iter per l'organizzazione di un referendum sulla demolizione della struttura. Il tema dello stadio Meazza tiene banco in settimane, con il sindaco di Milano Giuseppe Sala che sta provando a convincere a rimanere almeno una tra Inter e Milan, società indirizzate rispettivamente su Rozzano e San Donato per la costruzione di un nuovo impianto. Il tentativo di Sala si basa su un impegno economico da parte del Comune e sul ricorso al Tar contro il vincolo sul secondo anello, che dovrebbe scattare a partire dal 2025 e renderebbe impossibile una riqualificazione dell'impianto.

    Nel frattempo però, evidenzia Calcio e Finanza, si potrà tornare a parlare di referendum sulla demolizione di San Siro, una possibilità generata dall'elezione da parte del Consiglio comunale del nuovo componente del Collegio dei Garanti (dopo le dimissioni del professor Mario Cera lo scorso 3 luglio), l'organo che prenderà la decisione sull'ipotesi referendaria.

    La nota del Comune di Milano: "Il Consiglio comunale ha eletto l’Avvocato Prof. Edoardo Raffiotta membro del Collegio dei Garanti del Comune di Milano in sostituzione del Prof. Mario Cera, dimissionario. Come previsto dall’articolo 21 dello Statuto del Comune di Milano, il Collegio dei Garanti, composto da tre membri, è l’organo chiamato a decidere sull’ammissibilità delle proposte di iniziativa popolare e di referendum, nonché sulla formulazione  dei quesiti e sui  procedimenti conseguenti, nei casi e con le modalità previsti dallo Statuto e dal Regolamento attuativo; inoltre, in caso di controversie il Collegio è garante dell’interpretazione corretta dello Statuto comunale. I componenti sono scelti fra magistrati anche a riposo, professori ordinari di Università di discipline giuridiche, avvocati o notai con almeno dieci anni di esercizio, e restano in carica per cinque anni".

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