Samuele Inacio, dall'Atalanta al Dortmund e il legame con Camarda. Un altro figlio d'arte che sogna l'Azzurro
FIGLIO E NIPOTE D'ARTE - Il nome magari non vi dirà tantissimo anche se non nasconde le origini brasiliane. Anche lui è un classe 2008, è nato in Italia ed è cresciuto calcisticamente nella bergamasca passando da Mapello a Marigolda fino all'Atalanta nella squadra Under 14. A Mapello fu allenato dallo zio che, proprio come il padre, è stato un calciatore con un passato in Serie A. Sì, Samuele è figlio e nipote d'arte con papà João Batista Inácio detto Pià, che giocò con Atalanta, Napoli, Torino, Catania e Lecce fra le altre, e lo zio Joelson José Inacio anche lui passato dall'Atalanta per poi girare l'Italia con Reggina, Siena e Pisa fra le tante.
DALL'ATALANTA AL DORTMUND - Samuele ha mosso passi da gigante nel settore giovanile dell'Atalanta dove, in 4 anni è arrivato a ritagliarsi un ruolo da protagonista in tutte le selezioni giovanili nerazzurre. Il suo talento non è quindi passato inosservato e, al compimento dei 16 anni, numerosi club hanno bussato alla sua porta e a quella del padre diventato oggi agente. "Siamo stati al Bayern Monaco dove abbiamo visto le strutture, poi siamo stati in contatto con Manchester City e Dortmund. Stiamo parlando di strutture all’ennesima potenza, l'Atalanta è all'avanguardia, ma all’estero però ti accorgi che in Italia si è indietro di cinquant’anni", ha spiegato il papà al momento dell'addio all'Italia. Da qui la scelta (fatta anche dal difensore ex-Sassuolo e Sampdoria Reggiani) di sposare il progetto del Borussia Dortmund dove, da sotto età, sta già giocando sia in Under 19 che in Youth League.
La "MASK" E L'IDOLO NEYMAR - Samuele Inacio è un fantasista puro che fa del dribbling, ma anche della visione della porta i suoi punti di forza. Con papà si allena e gioca fin da quando era piccolissimo e il calcio ce l'ha inevitabilmente nel sangue. Con lui - ha raccontato in un'intervista - ha inventato la "Mask" l'esultanza con la mano che copre tutta la faccia e lascia scoperti gli occhi: "Giocavamo insieme e mi disse di trovare un’esultanza. Quindi fingevo di segnare un gol all’ultimo minuto ed esultavo in vari modi. Un giorno ho provato la maschera e ci è piaciuta. Da lì non l’ho mai lasciata". L'idolo? Neymar per le giocate e i dribbling anche strafottenti che lasciavano a bocca aperta tutti, ma a differenza del brasiliano invidia la continuità di Cristiano Ronaldo, consapevole che nel calcio serve anche quella per non crollare.
IL LEGAME CON CAMARDA - Come detto Samuele ha virtualmente preso il posto di Camarda nello scacchiere tattico di Massimiliano Favo nell'Italia Under 17 che ha battuto 4-0 il Galles e che l'attaccante ha raggiunto solo in extremis avendo prima rispettato gli impegni di Youth League con il Dortmund. Il suo gol che ha chiuso il 4-0 col Galles è stato fortunoso (di testa in tap in dopo la traversa di Luongo), ma le occasioni create nei 26 minuti in cui è stato in campo parlano per lui. Il legame con Camarda esiste però anche fuori dal campo da gara ed è concatenato alla sorella, Silvia Inacio, da qualche tempo fidanzata dell'attaccante rossonero. E chissà che in futuro i due, che hanno la stessa età non possano rappresentare un tandem d'attacco clamoroso per la nostra nazionale. Del resto, per entrambi, l'Azzurro resta un sogno ben stampato nella mente.
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