Sampmania:| Il passato non conta più
La ruota gira e inverte i ruoli. Se due anni fa di questi tempi il Genoa sognava la spinta verso la serie B dei blucerchiati, oggi tutto si è ribaltato e i ruoli sono decisamente cambiati. Se fosse una partita normale tutto questo passerebbe in secondo piano, ma a Genova domenica c'è il derby, sfida fondamentale già quando la classifica non ha nulla da dire, figuriamoci quando c'è la possibilità di prendersi una vendetta sportiva di tutto rispetto.
La premessa è d'obbligo ma il derby, in chiave blucerchiata, non è tutto lì. Perché tranne i tifosi - che quella sera di due anni fa c'erano tutti, e tutti capirono che la corsa era finita quando Boselli incassò la palla -, in campo i reduci saranno solamente due: Gastaldello e Palombo. Il capitano si è chiuso nel silenzio, il numero 17 ha esternato ma si è guardato bene dal parlare di vendetta. Il passato è passato, e ora si gioca tutta un'altra storia. Il progetto Sampdoria è ripartito dall'inferno della serie B, e forse tanta è la voglia di dimenticare, di rimuovere tutto, che alla vendetta nessuno ci pensa.
Ci vuole una spinta forte per il futuro, e quale occasione migliore se non quella di vincere due derby in una stagione, salvarsi e poi partire con un progetto importante con Delio Rossi in panchina, Osti pronto a fare il mercato e la famiglia Garrone sempre più entusiasta del suo gioiello. Tutto questo interessa molto di più che una spinta verso il basso del nemico sportivo, perché la Sampdoria deve tornare grande pensando a se stessa e non agli altri. I novanta minuti di domenica non devono diventare una vendetta ma un buon proposito per il futuro. Il passato non è più cosa blucerchiata, in ballo c'è qualcosa di molto più grosso.