Sampmania:| Tutti colpevoli tranne i tifosi
Il bolide di Rafinha fa sprofondare la Samp nel baratro. Perdere il derby era uno dei pericoli maggiori per una squadra che gioca un pessimo calcio, non segna e che ora vede riavvicinarsi la zona calda della classifica. A bruciare, e molto, è il modo in cui il Genoa ha dominato la stracittadina. Corsa, velocità, compattezza e più qualità rispetto ad una Samp contratta, povera di idee e alternative. Di chi la colpa? Un po' di tutti, ad iniziare dalla guida tecnica. Molti gli errori di Di Carlo, primo fra tutti la scelta di dare una maglia da titolare a Macheda. Il ragazzo fa fatica ad inserirsi, è bravo ma non ancora pronto per la serie A, e questo si è notato in ogni occasione in cui è sceso in campo. E allora perché schierarlo dal primo minuto? Mancanza di alternative, qualcuno dice: sicuramente vero, ma quando il giovane romano è uscito dal terreno di gioco i blucerchiati hanno iniziato ad attaccare di più, rendendosi più pericolosi di quanto fatto nei 50 minuti regalati ai 'cugini'. E allora perché non provare a schierare il solo Macacarone con alle spalle centrocampisti pronti ad inserirsi fin dal primo minuto?
Il secondo grosso errore del tecnico di Cassino è stato quello di adeguarsi al gioco del Genoa. Guberti ha iniziato da trequartista, ed è stato l'unico che ha creato qualche grattacapo ad inizio gara alla difesa rossoblù, ma alla mezz'ora ecco il suo spostamento sulla fascia. Risultato: la Samp continua a soffrire sulle fasce e nel frattempo offre al Genoa la possibilità di non preoccuparsi più del folletto ex Roma e quindi degli attacchi doriani. In campo vanno i giocatori e quindi anche a loro vanno tirate le orecchie. Il derby non si può affrontare così. Poco spirito di squadra, aggressività praticamente nulla e un po' di timore hanno reso i blucerchiati preda facile per un Grifone che la stracittadina l'ha invece giocata con lo spirito giusto. Inutile parlare di singoli: tutti hanno fatto male, qualcuno peggio degli altri, altri un pochino meglio, ma comunque non abbastanza.
Tra i grandi colpevoli del derby perso c'è infine la società, che tra l'altro non ha voluto presentare neanche un esponente a parlare dopo la pessima partita. Il potenziale di questa squadra è stato - in un solo mese - distrutto. Sulla vicenda Cassano poco da dire: ha sbagliato e pagato il giusto. Pazzini è stato ceduto all'Inter, e oltre alla tristezza per veder partire un giocatore di quel calibro nel momento peggiore, fa arrabbiare la sua mancata sostituzione con un giocatore degno di essere il centravanti della Sampdoria. Tutti colpevoli, insomma, tranne i tifosi. A loro più di così proprio non si può chiedere.