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    Sampmania:| Torneremo grandi!

    Sampmania:| Torneremo grandi!

    Un anno di purgatorio è servito alla Sampdoria per scavarsi dentro, per ritrovare quell'umiltà e quella compattezza chiesta a gran voce dai tifosi il giorno della retrocessione in serie B. L'era Edoardo Garrone è iniziata con una promessa - un solo anno di cadetteria -, mantenuta nonostante le tante difficoltà affrontate. Il progetto Sampdoria, o meglio 'l'idea di calcio' ha detto Sensibile, riparte dalla solidità di una famiglia che dopo tante vittoria ha sbagliato ma ha saputo prima ammettere e poi riparare agli errori. Da quella promessa mantenuta è ripartito tutto: l'entusiasmo è tornato tra tifosi, dirigenti e giocatori, e ha inghiottito la Genova blucerchiata, risvegliatasi dall'incubo più forte che mai.

    C'è voluto del tempo, si è rischiato seriamente di non tornare più quelli di una volta, e invece oggi la Sampdoria è pronta ad essere di nuovo grande. Lo si intuisce dall'incredibile voglia di sognare manifestata dalla società. Lo si intuisce dalla carica dei tifosi che invadono Bardonecchia, ma soprattutto si capisce da chi la Sampdoria non l'ha ancora conosciuta ma ha una gran voglia di approdarci. Genova è tornata quell'isola felice in cui i giocatori vogliono approdare per decollare, per fare calcio senza pressioni ma con obiettivi e stimoli importanti.

    Chiedete a Rigoni e a Migliaccio, che appena hanno sentito parlare di Sampdoria hanno drizzato le antenne, oppure guardate Maxi Lopez e De Silvestri, che si sono seduti al tavolo delle trattative per pochi minuti con la sola idea in testa di firmare il contratto e di vestire la maglia blucerchiata. Se da questi comportamenti ancora non riuscite a convincervi che il progetto è nuovamente decollato, fate un salto a Milano e citofonate a casa Cassano e a casa Pazizni. Loro la Sampdoria l'hanno conosciuta quando era vestita per la festa, non l'hanno mai dimenticata, e sognano un giorno di poter tornare.

    Per certi ritorni e più in generale per certi giocatori bisognerà aspettare. I tempi devono maturare, così per oggi i blucerchiati si limitano a sognare allenatori di primissima fascia come Benitez e Deschamps, oppure chiudono le porte in faccia a Fantantonio e al 'Pazzo'. Troppo presto, il rischio di fare il passo più lungo della gambe spaventa una società che in questo momento riesce a ragionare un pochino di più con il cuore senza però farsi trascinare troppo dalle emozioni. Un mix perfetto tra bilancio e sogni che riuscirà a riportare in alto questi colori. La Sampdoria è tornata e non vuole più rivivere certi incubi.

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