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    Sampmania: tante buone notizie, ma il 'play' serve adesso

    Sampmania: tante buone notizie, ma il 'play' serve adesso

    • Lorenzo Montaldo
    La Sampdoria alla conquista dell'Inghilterra non ha tradito le aspettative. La tournée blucerchiata, alla fine, è stata un successo. Prove convincenti, concentrazione, qualità, quantità, dinamismo in mezzo al campo e guizzi interessanti in attacco. Di motivi per sorridere mister Giampaolo ne ha eccome: Jankto fila che è una meraviglia, Colley e Andersen al centro della difesa usano sciabola e fioretto – il gambiano è straripante dal punto di vista fisico, di testa le prende tutte – Defrel ha subito mostrato alcuni guizzi interessanti e Audero in porta ha valori importanti. Insomma, i nuovi arrivati hanno fatto capire di essersi calati all'istante nella mentalità della Sampdoria. Giusto evidenziare le note positive di una doppia amichevole che ha mostrato chiaramente quello che va nella formazione di Giampaolo, ma anche quello che manca.

    A proposito di quello che non va, l'assenza macroscopica nell'undici doriano è impossibile da non notare. Ai blucerchiati serve il regista, che poi è il fulcro del pensiero tattico del mister. Anche la trattativa per Obiang, come spesso è capitato durante questa sessione di calciomercato, si sta trascinando da settimane e non trapelano sensazioni positive, dopo l'improvvisa accelerata della scorsa settimana. Le dinamiche che stanno dietro ai trasferimenti le conosciamo tutti, e l'atteggiamento del West Ham legittimamente ha fatto innervosire la Samp e il presidente Ferrero.  Non credo però che la differenza di un paio di milioni tra domanda e offerta sia insormontabile. Quando tratti Obiang a 12 milioni, e arrivi ad offrirne quasi 11, sai che l'ordine di grandezza su cui ragionare è quello. Sono un grande estimatore di Obiang, penso che sarebbe perfetto per la Samp, e come scrivevo in un altro Sampmania sarei felicissimo di rivederlo a Genova, a coronamento di una storia romantica e unica. Ma analizzando la possibile operazione dall'esterno, si tratterebbe di un investimento forse poco logico dal punto di vista economico, specialmente dopo l'acquisto di Vieira. La Samp per l'ex Leeds ha chiuso in 10 minuti, a cifre piuttosto significative: 6,5 milioni subito in contanti, per un classe 1998 che in teoria dovrebbe fare la riserva di un calciatore dal valore superiore agli 11 milioni di euro. Si parla di importi cospicui, per una squadra come quella doriana.

    Ecco perchè ritengo che a Corte Lambruschini stiano facendo anche un altro ragionamento. La poca cooperazione del West Ham, e gli intoppi per Obiang potrebbero aver cambiato i piani blucerchiati. Perchè non virare su un giocatore dal prezzo inferiore, o magari svincolato (ogni riferimento a M'Bia è voluto) evitando un esborso importante e nel contempo assicurandosi un professionista in grado di fare da 'chioccia' al giovane Vieira? Potrebbe avere un senso dal punto di vista delle scelte societarie, meno dal punto di vista sportivo: non conosco M'Bia, ma ho dei dubbi sull'età e soprattutto sulla carriera del camerunense, probabilmente ormai abituato ai ritmi del calcio d'oriente. Per come si è configurata la situazione comunque non arrivare ad Obiang, o ad un altro prospetto di quel tipo, andando su un calciatore più di basso profilo saprebbe un po' di ripiego.

    La cosa importante però adesso sono le tempistiche. Ad una settimana dall'inizio della Serie A, la Samp per come si configura dal punto di vista tattico semplicemente non può essere costretta ad adattare Barreto o Praet come regista. Giampaolo ha bisogno del play maker da subito. Prima ancora di ogni altro rinforzo. E' un'assenza troppo grave per una squadra come quella blucerchiata. Sarebbe un peccato rovinare quella che sino ad oggi è stata una campagna acquisti a mio avviso molto positiva trascinando troppo in là nel tempo l'acquisto del giocatore a cui il mister è intenzionato ad affidare le chiavi della squadra. Meglio farlo il prima possibile, perchè "l'estate sta finendo, e un anno se ne va". E stiamo diventando grandi, "anche se non ci va". 

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