A maggio tutti la vogliono, ma a dicembre ogni appuntamento viene snobbato o addirittura visto come un'inutile perdita di tempo ed energie. Il destino dell'Europa League in Italia ha qualcosa di comico, si festeggia una volta raggiunta con tanta fatica, la si maledice quando ci si è dentro fino al collo, in nome di un campionato che novanta su cento viene improntato proprio per tornarci. Un gatto che si morde la coda, e così sempre sarà finchè qualcuno non proverà a cambiare la rotta, come fanno già in Germania e Inghilterra, di questi tempi avanti anni luce rispetto all'Italia in campo calcistico.

La Samp prova a spezzare il circolo vizioso domani nel tardo pomeriggio di Marassi. Appuntamento per tutti alle ore 19: in campo per la prima volta andranno tutti i big. L'imperativo è vincere altrimenti l’addio all’Europa sarà definitivo. Samp con l'acqua alla gola per un semplice motivo: fino ad oggi la competizione non è stata affrontata con la giusta carica di entusiasmo, le formazioni mandate in campo erano spesso prive di giocatori chiave, infarcite di ragazzi promettenti ma ancora inesperti.

Eppure in Europa League giocano squadre di altissimo rango come Liverpool, Manchester City, lo stesso Psv, Porto e così via. La Samp, da anni in cerca del proprio spazio nel calcio che conta, non trarrebbe più beneficio da una vittoria contro una di queste compagini, che potrebbe inoltre rappresentare la possibilità di andarne ad incontrare altre, piuttosto che da tre punti casalinghi contro il Bari (prossimo avversario in serie A), che nell'arco di un intero campionato valgono praticamente zero?

Il dibattito è aperto, e a parlare come al solito saranno i fatti. Se domani gli uomini di Di Carlo entreranno in campo in formato Milan le possibilità di battere il Psv e continuare a viaggiare per l'Europa saranno molte, altrimenti ci sarà una nuova eliminazione, da vendicare a maggio con la grande voglia di tornare a solcare i campi europei. Fino a che a settembre non ricomincerà un nuovo campionato, e così via…