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    Sampmania: spero che questo Sampmania invecchi male

    Sampmania: spero che questo Sampmania invecchi male

    • Lorenzo Montaldo
    Nove gol di cui quattro visti in mezz’ora e uno annullato, un’autorete, un’espulsione, venticinque tiri, pali, traverse, rissa finale, mancate convocazioni: Cesena-Sampdoria in realtà è durata due mesi e mezzo, per finire di vederla ho dovuto ricorrere ad una flebo e di un gin tonic. Se non altro questa volta alla fine della partita non eravamo incavolati come bisce, è già qualcosa. Ci prendiamo i tre punti del Manuzzi, ce li gustiamo e siamo stati tutti ben felici di non esserci svegliati per una volta al lunedì mattina con la cena di traverso. Però come al solito gradirei evitare eccessivi trionfalismi.

    Giusto festeggiare una vittoria che costringerà parecchi sampdoriani ad una visita extra dallo psicanalista, io ad esempio l’altra notte ho sognato Tutino a cavallo di un elefante che affrontava Batman con la maglia del Cesena. La strada è quella corretta, la reazione c’è stata, alcune scelte tattiche importanti anche. Possiamo individuare vari aspetti positivi nel pomeriggio romagnolo,e altrettanti spigoli da smussare o aggiustare. Partiamo dalle belle notizie. Intanto in attacco un gol o due li fai sempre (media 1,66 a partita). Con questa dispobilità offensiva, dai la sensazione di poter infilzare chiunque. Sottil poi ha evidentemente azzeccato la scelta Meulensteen, su cui ammetto di essere stato scettico perché ritengo Yepes un giocatore fondamentale negli equilibri e nel tessuto di gioco blucerchiato. Eppure sono rimasto colpito dalla prestazione dell’olandese. Bene rispolverare Kasami in mezzo al campo, e bene l’impiego di Venuti a destra. Il rientro di Pedrola poi aiuterà ulteriormente. 

    Aspetti negativi? Puntare il dito sulla difesa, considerata l’intera fase, non limitandosi a guardare ‘i tre davanti a Silvestri’, è facile come prendere una multa a Genova (cosa che, ve lo garantisco, da qualche anno è una roba semplicissima). Tanto per fare un raffronto, l’anno scorso le squadre promosse in Serie A avevano una media gol subiti ogni novanta minuti che oscillava tra gli 0,92 del Parma e gli 1,2 del Venezia. Ad oggi, la Samp ne prende 1,56 ad incontro, sono più di 3 ogni due gare. In proiezione fanno 59 in un campionato, da quando esistono i playoff - parliamo di vent'anni - nessuna squadra si è mai qualificata con così tante marcature subite, ad eccezione del Grosseto 2008/2009 (66). Capite bene che in termini statistici, è un abisso. Per darvi un’idea, nel 2023/2024 la soglia minima in quanto a reti al passivo tra le prime otto statisticamente era quella del Palermo, con 1,40 a partita .I rosanero però ne segnavano anche tanti, hanno chiuso infatti con il terzo miglior attacco del campionato. 

    La priorità deve quindi essere quella di puntellare la difesa. Non sono mai stato un fan del 3-5-2, già in tempi non sospetti mi ero posto l’interrogativo in merito ad un’eventuale difesa a quattro, prima che diventasse argomento d'attualità nell’ambiente blucerchiato. Con gli elementi a disposizione di Pirlo prima e di Sottil poi, e con il modo di interpretare lo schieramento a tre dietro, il Doria balla e ballerà ancora parecchio. Capisco la posizione del mister, subentrato in corsa e attento a non stravolgere quanto fatto da agosto ad oggi, ma un correttivo me lo aspetto, se non a livello ‘numerico’ quantomeno di interpretazione. Anche perché con una retroguardia del genere non si va da nessuna parte. Lo dicono i numeri, mica io.

    Adesso la Samp dovrà evitare di cadere preda del bipolarismo che ormai da anni contraddistingue il cammino blucerchiato: vinci, sembri uscire dal momento negativo e bam, ci ricadi dentro con tutte le scarpe. Quante volte è già successo? Ho perso il conto, è esasperante. Poi mi dispiace, ma io una cosa sulla questione Borini devo proprio dirla. Innanzitutto non riesco a comprendere la decisione di non diramare l’elenco dei convocati. Non vedo proprio quale può essere l’utilità di una simile mossa, se non aumentare ulteriormente il polverone a fronte di scelte assolutamente lecite. Piuttosto spieghiamole, argomentiamole, non nascondiamo la testa sotto alla sabbia. A livello tecnico, ritengo legittime e sacrosante le decisioni ‘di campo’ di Accardi e Sottil, loro hanno giocato in Serie A, io scendo in campo al martedì sera in Calcio Liguria. Però, se anche vuoi venderlo, un giocatore come Borini, stipendiato e arruolabile, fino a quando ce l’hai a disposizione lo porti e lo usi. Capace che ti toglie pure le castagne dal fuoco, vedi derby. 

    Di recente Sottil ha detto: “Non chiudo la porta a nessuno”. Ecco, questo è un atteggiamento intelligente, credo darà seguito a questa affermazione. Avere Borini e lasciarlo a casa mi ricorda mia madre quando compra un salame godurioso e non lo vuole tagliare perché “Lo mangiamo una volta che ne vale la pena”. Spoiler: ne vale la pena soltanto a Natale. Lo teniamo di bellezza (il salame, ma anche Borini)? Adesso sarò in ferie, staccherò telefono e cervello. Mi piacerebbe proprio tanto tornare e ritrovare questo Sampmania invecchiato male, con una Samp che vola e un Borini ritrovato. Dite che questa volta ce la facciamo?
       
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    Palmaior
    Palmaior

    Una flebo di gin tonic o una flebo ed un gin tonic?

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